change language
du bist dabei: home - pressearchiv newsletterkontaktlink

Unterstützung der Gemeinschaft

  
9 Oktober 2015

Prelevare i migranti scavalcando gli scafisti. Sembra un piano impossibile. Invece sta per decollare

I profughi in fuga? Andremo a prenderli con gli aerei grazie all'8 per mille

Il progetto umanitario è stato avviato da Comunità di Sant'Egidio e Chiese evangeliche

 
druckversion

Corridoi umanitari in Marocco, Libano ed Etiopia. Voli regolari per l'Italia. Mille profughi da portare ín salvo entro Natale. E tutto a spese della Federazione delle Chiese evangeliche e della Comunità di Sant'Egidio. Mentre l'Europa resta impantanata a discutere di quote di migranti e centri di smistamento, c'è chi prova ad accelerare. Come? Pescando dai fondi dell'8 per mille.
Di corridoi umanitari si parla da anni. Da ultimo, ad aprile scorso, è tornato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ribadendo la necessità di garantire canali «sicuri e regolari» per i rifugiati in fuga dalle guerre. Insomma, la questione è questa: se l'Europa è pronta a riconoscere il diritto d'asilo a centinaia di migliaia di persone che premono alle sue porte (a partire dai siriani), perché non prevedere anche un passaggio sicuro fino alle frontiere del continente?
Mentre gli Stati si dividono e nicchiano, Sant'Egidio e Chiese evangeliche uniscono le loro forze. Ecco allora il senso del progetto: «Si tratta di aprire nei Paesi da cui partono i migranti, in accordo con le ambasciate italiane, un canale dedicato per ottenere visti per motivi umanitari» spiega Paolo Naso, responsabile delle relazioni internazionali per il progetto Mediterranean Hope delle Chiese evangeliche «così permetteremo l'ingresso nel nostro Paese di donne e bambini in fuga dai Paesi in guerra, in modo regolare e non più su barconi o altri mezzi di fortuna che comportano un altissimo rischio per la loro vita».
Ma come si giustifica questo nuovo meccanismo? La base giuridica non manca, basta leggere il regolamento europeo 810 del 2009: l'articolo 25 comma I prevede infatti che il rilascio di visti con validità territoriale limitata può essere riconosciuto «eccezionalmente per motivi umanitari o di interesse nazionale o in virtù di obblighi internazionali». Non solo. Il visto può anche avere validità non limitata allo Stato di rilascio qualora altre nazioni vi consentano. Peccato però che la norma sia rimasta per lo più inapplicata, come ha denunciato un anno fa uno studio del Parlamento europeo. Il progetto delle Chiese evangeliche e di Sant'Egidio prova così ad arrivare lì dove gli Stati europei si sono fermati.
Come funzioneranno i corridoi? «Su indicazione dei ministeri dell'Interno e degli Esteri italiani, una o più rappresentanze diplomatiche verrebbero autorizzate a rilasciare dei visti per motivi umanitari» risponde Naso «e il nostro progetto prevede la prima sperimentazione in Marocco, Libano e, ci auguriamo, presto anche in Etiopia».
I corridoi umanitari coinvolgeranno mille persone nell'arco di un anno. «Si tratterà di soggetti vulnerabili come donne sole o incinte, minori non accompagnati e rifugiati. I primi dovrebbero arrivare entro Natale. La sperimentazione» precisa il responsabile del progetto, «tende a dimostrare che, anche senza modificare il quadro normativo attuale, è possibile attivare un canale umanitario che consenta a potenziali richiedenti asilo di ottenere un visto di ingresso in Europa, che eviti loro di affidarsi ai trafficanti che gestiscono il trasporto illegale dal Nord Africa».
Il ruolo delle Chiese evangeliche e di Sant'Egidio sarebbe quello di aprire varie sedi operative, le prime due in Marocco: a Rabat, sede dell'ambasciata italiana e dell'Unhcr, e a Tangeri, centro di concentrazione dì migranti subsahariani. «I nostri desk avrebbero contatti costanti con la autorità italiane autorizzate al rilascio dei visti» spiega Naso, «e noi opereremo come associazione che raccoglie le domande di protezione umanitaria. Il desk entrerebbe in contatto con i potenziali richiedenti asilo attraverso partenariati con associazioni già operative, come la Chiesa evangelica del Marocco o la diocesi di Tangeri, e promuovendo programmi sociali nelle aree di concentrazione dei migranti».
Ottenuto il visto, il rifugiato potrà imbarcarsi su un volo regolare, con il sostegno finanziario del progetto. Arrivato in Italia, potrà essere ospitato nei vari centri d'accoglienza del Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (lo Sprar, gestito dal Viminale e affidato all'associazione dei Comuni italiani). «Quaranta migranti verranno alloggiati nella Casa delle culture» aggiunge Naso, «che è una struttura gestita dalle Chiese evangeliche a Scicli, in provincia di Ragusa. Non solo. Siamo in procinto di aprire anche altri centri per accogliere chi raggiungerà l'Italia».
La sperimentazione del canale umanitario sarà interamente finanziata dall'8 per mille della Chiesa valdese e della Comunità di Sant'Egidio. Il progetto è in questi giorni all'esame dei ministeri dell'Interno e degli Esteri, per arrivare in tempi brevi a stendere un protocollo d'intesa per la sua realizzazione. «È una testimonianza della nostra fede cristiana» spiega Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, «non riusciremo certo a incidere sulla massa imponente del fenomeno migratorio e nemmeno potremo fare alcunché nei Paesi di partenza. Potremo, però, aiutare a costruire una procedura che abbatta qualche mattone nel muro dell'indifferenza».


 LESEN SIE AUCH
• NEWS
18 Dezember 2017

Internationaler Tag der Migranten – für eine Kultur des Dialogs, der Gastfreundschaft und der Inklusion

IT | ES | DE | FR | CA
22 November 2017

Auch in Belgien werden humanitäre Korridore für die Flüchtlinge eingerichtet

IT | ES | DE | FR | PT | CA | NL | RU
7 November 2017
BANGLADESCH

Die ersten Hilfslieferungen von Sant’Egidio für die Rohingyaflüchtlinge in den Lagern in Bangladesch

IT | ES | DE | FR | CA | NL | RU
20 Oktober 2017
POLEN

Über 30 Städte Polens im Gebet für die Flüchtlinge vereint

IT | ES | DE | RU | PL
19 Oktober 2017

Migranten, Sant’Egidio – die heute vom Europaparlament eingeleitete Reform des Dublin-Verfahrens ist positiv

IT | ES | DE | FR
25 September 2017
BERLIN, DEUTSCHLAND

Sant'Egidio erreicht Familienzusammenführung von Flüchtlingen durch einen humanitären Korridor

alle neuigkeiten
• RELEASE
13 März 2018
RP ONLINE

Flucht, Abi, Studium

21 Februar 2018
OnuItalia

Rohingya: la crisi nei colloqui di Sant’Egidio con la premier del Bangladesh

14 Februar 2018

Der Weg bleibt beschwerlich

1 Februar 2018
La Stampa

Quelle brandine nella chiesa con gli angeli di Bernini

30 Januar 2018
La Vanguardia

Treinta sirios llegan a Italia con los llamados "corredores humanitarios"

29 Januar 2018
Agenzia Fides

Asia/Bangladesh - Una scuola per i bambini profughi Rohingya

die ganze presseschau
• KEINE TODESSTRAFE
10 Oktober 2017

On 15th World Day Against the Death Penalty let us visit the poorest convicts in Africa

7 Oktober 2015
VEREINIGTE STAATEN

The World Coalition Against the Death Penalty - XIII world day against the death penalty

5 Oktober 2015
EFE

Fallece un preso japonés tras pasar 43 años en el corredor de la muerte

24 September 2015

Pope Francis calls on Congress to end the death penalty. "Every life is sacred", he said

12 März 2015
AFP

Arabie: trois hommes dont un Saoudien exécutés pour trafic de drogue

12 März 2015
Associated Press

Death penalty: a look at how some US states handle execution drug shortage

9 März 2015
Reuters

Australia to restate opposition to death penalty as executions loom in Indonesia

9 März 2015
AFP

Le Pakistan repousse de facto l'exécution du meurtrier d'un critique de la loi sur le blasphème

9 März 2015
AFP

Peine de mort en Indonésie: la justice va étudier un appel des deux trafiquants australiens

28 Februar 2015
VEREINIGTE STAATEN

13 Ways Of Looking At The Death Penalty

15 Februar 2015

Archbishop Chaput applauds Penn. governor for halt to death penalty

11 Dezember 2014
MADAGASKAR

C’est désormais officiel: Madagascar vient d’abolir la peine de mort!

gehen keine todesstrafe
• DOKUMENTE

Dossier: What are the humanitarian corridors

alle dokumente