Corriere della Sera - Ed. Roma | 25 Oktober 2015 |
Udienza dal Pontefice per il popolo dei Gitani |
Domani a San Pietro per ricordare l'incontro con Paolo VI |
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Il popolo gitano da ieri è a Roma per incontrare Papa Francesco domani nell'aula Nervi. L'udienza con il pontefice è l'occasione per festeggiare un data fondamentale per Rom, Sinti, Kalè, Manourchrs, Travellers, Romanichals, Gens de Voyage e Sea Gipsy provenienti da trenta paesi del mondo: l'incontro avvenuto il 26 settembre del 1965 con l'allora Pontefice, Paolo VI. Un evento che si celebrò durante il concilio Vaticano II, quando il Santo Padre incontrò i gitani a Pomezia, la cittadina alle porte della Capitale. Fu la prima volta che un Papa incontrava il popolo degli zingari. «Voi nella Chiesa non siete ai margini, ma, sotto certi aspetti, voi siete al centro, voi siete nel cuore. Voi siete nel cuore della Chiesa», così Paolo VI li salutò esattamente cinquanta anni fa.
Per questo storico anniversario il Consiglio Pontificio per la pastorale dei migranti, in collaborazione con la comunità di Sant'Egidio, la Diocesi di Roma e la fondazione Migrantes ha organizzato il grande pellegrinaggio del popolo gitano. Sono circa cinquemila le persone arrivate ieri e provengono da tutti gli angoli del mondo, dall'Asia all'America del Sud e del Nord. E per domani aumenteranno: le stime parlano di almeno settemila zingari che raggiungeranno piazza San Pietro e il Vaticano.
Migliaia di persone di ogni nazionalità che ripercorrano in questi tre giorni le vie degli apostoli e dei martiri, visiteranno catacombe e basiliche, come quella di San Bartolomeo all'Isola che conserva ed onora la memoria del beato gitano Zeffirino Gimenez Malla. E parteciperanno ai molti appuntamenti organizzati per rendere memorabile quest'incontro con Francesco, così come fu quello con Paolo VI.
Uno degli eventi più toccati di questi tre giorni c'è stato ieri sera con la Via Crucis al Colosseo, presieduta dal cardinale Agostino Vallini. Oggi alle 12 c'è una messa al santuario del Divino Amore officiata dal cardinale Antonio Maria Vegliò e alle 19 ci sarà un concerto di musica gitana nella basilica di Santa Maria in Trastevere.
La comunità di Sant'Egidio, da sempre molto vicina al popolo gitano per favorirne l'integrazione e realizzare la scolarizzazione dei minori, sottolinea l'importanza dell'evento: «Si tratta di un segno concreto di vicinanza e affetto da parte di Papa Francesco e della Chiesa tutta per questo popolo che, dopo aver sofferto durante la seconda guerra mondiale la persecuzione nei campi di sterminio, ancor oggi troppo spesso è vittima di marginalità, rifiuto e disprezzo. Per chi, come noi, da oltre trent'anni è accanto a Rom e Sinti in Italia ed in Europa questo è un segnale positivo di dialogo e comprensione rivolto a tutti».
M.R.S.
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