«Non si tratta di un'iniziativa sociale, ma di un momento di gioia da vivere insieme, per lanciare un messaggio di speranza nel futuro. Anche nei confronti di chi è ancora detenuto». Così gli oltre 30 volontari della Comunità di Sant'Egidio di Napoli e di Avellino e dell'associazione «Liberi per liberare» considerano il pranzo di Natale organizzato con altrettanti detenuti presso la Casa circondariale di Ariano Irpino. Un'iniziatva organizzata di intesa con il direttore del carcere, Gianfranco Marcello, il responsabile della Caritas Diocesana, don Costantino Pratola, il cappellano, Padre Nicola Di Rienzo, anche per ribadire che la struttura arianese non rimane chiusa in se stessa, ma che si apre al mondo esterno affinché i problemi dei detenuti siano meglio percepiti dalla società nel suo complesso.
«Questa iniziativa - spiega Olindo De Napoli della Comunità di Sant'Egidio - è possibile per la solidarietà e l'impegno di tanti volontari che intendono il Natale come una festa di famiglia. Questa, insomma, non è una festa per i poveri o per i detenuti, ma con i poveri e i detenuti. Noi ci sentiamo vicini a costoro e con loro vogliamo condividere un pranzo di Natale. Lo stiamo facendo anche in altre realtà carcerarie, a Carinola nei giorni scorsi, nei prossimi giorni due volte a Poggioreale e a fine anno a Secondigliano assieme al Cardinale Sepe».
Per De Napoli il messaggio che si intende lanciare è semplice: ci sono persone che a Natale sono sole, senza famiglia, senza affetto. Natale è invece una festa di famiglia e non può passare invano. «Per noi Cristiani precisa De Napoli - è il segno attraverso il quale accogliamo Gesù. Siamo quindi contenti di stare con i detenuti: è un momento di vera gioia e solidarietà».
Entusiasta dell'iniziativa anche il direttore del carcere, Gianfranco Marcello. «Per la prima volta la Comunità di Sant'Egidio - sostiene - ha organizzato un pranzo di Natale con i detenuti che hanno accettato con grande gioia. È la dimostrazione di come si possono creare momenti di vera vita comunitaria e di collaborazione. D'altra parte, tutto il periodo natalizio è improntato a questo spirito. Oltre a momenti di riflessione con il Vescovo, ci sono anche momenti di vita cosiddetta ordinaria. Tra l'altro stiamo allestendo anche una ludoteca, immaginata dagli studenti del Liceo Artistico, per consentire ai figli dei detenuti di stare in un ambiente più sereno e piacevole. Questa Casa circondariale, infatti, punta molto sulla riabilitazione dei detenuti».
Vincenzo Grasso
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