Immigrazione, agenzia europea sul modello Usa

La proposta
Marco Impagliazzo di Sant'Egidio: «E oggi il primo arrivo grazie al "nostro" corridoio umanitario, mamma siriana con figlia»

In Europa «manca un'agenzia europea per l'immigrazione sul modello degli Usa, per affrontare la questione immigrati in maniera unitaria, senza frammentazioni regionali». La richiesta di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio, sollecita il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, forte della testimonianza del sottosegretario agli Affari pubblici del Dipartimento di Stato americano, Richard Stengel.
Occasione è la tavola rotonda alla Comunità di 
Sant'Egidio sui diversi modelli di integrazione, statunitense e italiano. Fortemente messo alla prova dai flussi di profughi mediorientali. E Impagliazzo annuncia che, dopo tanti naufragi, «la porta finalmente è aperta: con l'arrivo della prima famiglia si apre la strada anche a tutte le altre, che già stanno facendo il riconoscimento con le impronte digitali in Libano». Stamattina arriverà da un campo profughi libanese Yasmine, mamma siriana con la sua Falak, gravemente malata, grazie al corridoio umanitario organizzato da Sant'Egidio con la Federazione delle Comunità evangeliche in Italia e Tavola valdese, in accordo coi ministeri dell'Interno e degli Esteri. Tutte le spese a carico dei promotori. Il piano «consentirà nelle prossime settimane di fare arrivare in Italia 1.000 persone da Libano e Marocco, e poi dall'Etiopia, con visti per "motivi umanitari"».
Stengel conferma: «Siano nella peggiore crisi dei rifugiati dalla II Guerra mondiale», sottolineando che il suo ufficio ha dato 1,3 milioni di dollari a programmi per gli aiuti all'Italia. Il sottosegretario parla del contributo che gli immigrati negli Usa hanno dato, sottolineando che «in alcuni casi i migranti ed i rifugiati sono "imprenditori geografici". È nostro obbligo morale come democrazie accoglierli tutti».
Ma c'è chi soffia sull'intolleranza per tornaconto politico, dice Bubbico. «Non possiamo affrontare le emergenze nella logica delle furbizie reciproche tra i diversi Paesi molto condizionati dalle scadenze elettorali». Per il viceministro «siamo di fronte al pericolo che gli egoismi nazionali possano determinare una inversione di tendenza, mettere in discussione l'idea stessa di Europa unita e di luogo nel quale si coltivano e si praticano i principi della dignità e del rispetto». Per sconfiggere il rischio, «dobbiamo coniugare accoglienza e sicurezza
». Per Bubbico l'Italia deve «pretendere l'applicazione dell'agenda Junker, perché l'Europa si doti di un sistema di asilo unitario».


[ Luca Liverani ]