«Bibbia testo prezioso, leggiamolo di più»

L'esortazione. La richiesta allargata a tutti i cristiani. Una domenica dell'anno dedicata all'approfondimento

«Volete farmi felice? Leggete la Bibbia». Papa Francesco lo ha scritto l'anno scorso nella prefazione ad una Bibbia dedicata ai giovani pubblicata dalla casa editrice della Conferenza episcopale tedesca. L'aveva definito «libro di fuoco» e non «capolavoro letterario».
Adesso Bergoglio ha allargato la richiesta a tutta la Chiesa e non solo ai giovani. Per questo nella lettera apostolica che riassume e rilancia il Giubileo della Misericordia c'è anche l'indicazione a dedicare una domenica dell'Anno liturgico per «la diffusione, la conoscenza e l'approfondimento della Sacra Scrittura».
In quella prefazione, riproposta in italiano dalla Civiltà Cattolica, spiegava il suo rapporto con la Bibbia e confidava di averne una vecchia un po' logora e consumata: «Vivo di lei e per niente al mondo la darei via». Bergoglio aggiungeva che «la Bibbia è un libro estremamente pericoloso, così rischioso che in certi Paesi chi possiede una Bibbia viene trattato come se nascondesse nell'armadio bombe a mano!». Poi riportava una citazione di Ghandi che una volta disse: «A voi cristiani è affidato un testo che ha in sé una quantità di dinamite sufficiente per far esplodere in mille pezzi la civiltà tutta intera, per mettere sottosopra il mondo e portare la pace in un pianeta devastato dalla guerra».
È sicuramente per questo motivo che Bergoglio chiede a
tutte le comunità cristiane di tornare a leggere con maggior attenzione e cura la Bibbia. La proposta girava da tempo e in alcuni Paesi già lo si fa.
L'anno scorso era stato il professor Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di 
sant'Egidio, a lanciare l'idea di una domenica per la Bibbia al Festival Biblico che ogni anno la Società San Paolo, la Congregazione fondata da don Giacomo Alberione, organizza a Padova. Don Alberione fu il primo a stampare una Bibbia tascabile già nel 1962, la famosa «Bibbia a mille lire» che in due anni venne diffusa in oltre due milioni di copie.
In Indonesia, nel Paese musulmano più grande del mondo, la Chiesa cattolica dedica l'intero mese di settembre alla diffusione e alla lettura della Bibbia. Varie diocesi in America Latina dedicano alla lettura della Bibbia la festa di San Girolamo, il primo a tradurre la Bibbia dall'antica versione
greca ed ebraica nella versione conosciuta come la «Volgata». Anche la Conferenza episcopale dell'Inghilterra e del Galles da anni dedica alla Bibbia la seconda domenica di Avvento. Si chiama proprio «Domenica della Bibbia» e l'anno scorso in una nota i vescovi inglesi hanno ribadito proprio che «attraverso la Bibbia credenti e non credenti possono giungere al balsamo della misericordia».
Sembra un'anticipazione delle parole scritte ieri da Papa Francesco nella sua lettera apostolica. La Bibbia è stata rimessa nelle mani del popolo di Dio dal Concilio Vaticano II, dopo che il Concilio di Trento l'aveva vietata per reazione alla Riforma di Lutero, e in questi 50 anni l'amore per la Bibbia è cresciuto con varie iniziative nella Chiesa. Il punto di svolta è stata l'approvazione il 18 novembre 1965 della «Dei Verbum», la Costituzione apostolica sulla Divina rivelazione.
Ma la familiarità con la Bibbia non si è ancora affermata pienamente nel popolo di Dio. Andrea Riccardi l'anno scorso propose una giornata speciale dedicata alle Scritture divine sull'esempio della domenica dedicata al «Corpus domini» che si celebra dal 1200, perché il Concilio ha affermato che «la Chiesa ha sempre venerato le Divine Scritture come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo» e ricordava che agli inizi dell'avventura della Comunità di 
sant'Egidio nel 1968 c'era proprio la lettura sistematica della Bibbia nelle periferie di Roma.


[ Alberto Bobbio ]