Sepe a pranzo con i detenuti di Secondigliano: "Non si nasce boss c'è chi pensa a voi"

L'iniziativa
Il cardinale al pranzo nel carcere di Secondigliano organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio

«Non si nasce camorristi. Nessuno nasce camorrista. Sono le condizioni a portare queste devianze, ma anche per voi c'è la misericordia di Dio». Crescenzio Sepe apre così il pranzo di Natale di cento detenuti riuniti dalla Comunità di Sant'Egidio nell'ampia palestra-teatro del carcere di Secondigliano. Una delle dieci tappe scelte da Antonio Mattone, responsabile "carceri" della Comunità, per dieci pranzi in altrettanti istituti di pena della Campania. Due gli appuntamenti prima di Natale a Poggioreale, ora tocca a Secondigliano.
«Noi siamo qui - spiega Sepe - non solo per farvi sentire meno soli e per dimostare la nostra vicinanza, ma anche per dirvi che all'esterno del carcere c'è gente che pensa a voi e al vostro futuro».
Parole apprezzate dal direttore del carcere, Liberato Guerriero, che ha selezionato direttamente i cento partecipanti al
pranzo tra i 1.200 detenuti rinchiusi a Secondigliano: «Abbiano scelto i più poveri, i meno abbienti». Gli altri detenuti avevano salutato da dietro le sbarre il cardinale Seepe al grido: «Sovraffollamento, sovraffollamento».
In sala anche Apostolos Paipais, il presidente della circoscrizione Scampia che abbraccia i quartieri di Marianella, Piscinola e Chiaiano: «Stiamo studiando assieme alla dirigenza del carcere alcuni progetti per utilizzare i detenuti nei lavori socialmente utili».
Il cardinale Sepe ha offerto sigarette ai detenuti e ha confermato: «Anche nel 2017 potrete vedere gratuitamente in televisione le partite del Napoli. Voi, così come i detenuti di Poggioreale». Scatta l'applauso, e Sepe avverte: «Mi raccomando, però, non devono esserci tifosi della Juventus». I detenuti ne indicano uno e allora il cardinale sorride: «Ti scomunico. Ti scomunico».
Chiuso il discorso, i ses
santa giovani volontari della Comunità di Sant'Egidio hanno distribuito il ricco pasto di Natale offerto con il sostegno di un ristorante del centro di Napoli, di un'associazione di Giugliano e di una nota casa vinicola flegrea.
Si comincia con insalata di rinforzo, mozzarella e pizza di scarole, si prosegue con abbondanti porzioni di cannelloni al sugo, polpette in bianco con patate e scarole cucinate con olive e capperi. Infine mandarini e banane, frutta secca, panettone campano e pandoro. Tutto innaffiato da vino rosso e spumante.
Ses
santa volontari tra i quali spunta il comico Lino D'Angiò che si scatena imitando il cardinale Sepe, innanzitutto, ma anche il presidente e l'allenatore del Napoli Aurelio De Laurentiis e Maurizio Sarri. Per finire con il sindaco Luigi de Magistris.
In sala una delegazione dell'Ordine degli avvocati di Napoli che, con la direzione del carcere e la Municipalità, ha organizzato per metà gennaio una serie di iniziative a Scampia sulla legalità.



[ Ottavio Lucarelli ]