A Roma quaranta siriani con i corridoi umanitari

Mentre continuano i soccorsi nel Mediterraneo

Un gruppo di 40 profughi siriani, tra cui molti bambini, donne, malati e anziani, è stamane arrivato all'aeroporto di Fiumicino con un volo di linea dal Libano. Si tratta infatti dell'iniziativa dei «corridoi umanitari» promossi dalla comunità di Sant'Egidio, dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia e dalla Tavola Valdese in collaborazione con il governo italiano. I nuovi arrivi, provenienti soprattutto dalle città siriane di Aleppo, Homs e Damasco, sono i primi nel nuovo anno. Nel corso del 2016 con le stesse modalità ne sono arrivati 540.
Intanto, sempre questa mattina, nel Mediterraneo si è svolta l'ennesima operazione di soccorso: 125 profughi a bordo di un gommone sono stati avvistati e salvati a 15 miglia dalle coste libiche, a ovest di Tripoli.
Gli ultimi intercettati in ordine di tempo sono 108 uomini e 17 donne, due delle quali incinte, e 21 minorenni, di cui 20 non accompagnati. Nel weekend sono state centinaia le persone salvate. Solo in un caso è stato trovato un corpo senza vita. In Sicilia, al porto di Catania sono sbarcati oltre 700 migranti tratti in salvo in diverse operazioni, al porto di Messina sono

stati accolti i 285 migranti che erano stati recuperati su uno stesso barcone al largo del canale di Sicilia.
E proprio guardando alla tragedia di chi affronta il viaggio in mare e poi il difficilissimo iter dei centri di accoglienza e della richiesta di asilo, tra tanti numeri colpisce la singola vicenda del giovane eritreo che si è tolto la vita in un centro di accoglienza di Milano, dove si trovava da 12 mesi. Era giunto in Italia nel 2011, poi nel 2015 si era trasferito in Slovacchia, ma gli era stata respinta la richiesta di asilo e era stato rimandato in Italia.