Gli anziani siano un'opportunità, non un problema

Il dibattito

HO LETTO con interesse l'articolo apparso su Il Secolo XIX in data 31 gennaio "Invecchiare bene è la nuova sfida". Interesse che deriva dalle argomentazioni, ma soprattutto da una lunga frequentazione del tema trattato: gli anziani, o meglio la rivoluzione demografica che è in corso da decenni.
La prima volta che ho sentito affrontare il tema è stato alla metà degli anni '70 grazie al professor Andrea Riccardi che ha centrato l'attenzione della Comunità di 
Sant'Egidio su quella che appariva una nuova forma di povertà. La solitudine crescente degli anziani, soprattutto nelle grandi aree urbane, ci chiamava a stringere quella che negli anni è diventata un'alleanza vera e propria tra la Comunità di Sant'Egidio e gli anziani. In quegli anni non si sentiva molto parlare degli anziani, le tematiche sociali erano piuttosto orientate all'universo giovanile.
A distanza di anni si può cogliere la portata di quella intuizione, non scontata, nel lavoro
di tantissimi volontari che travalica i confini del nostro continente e ad ogni latitudine incontra quotidianamente migliaia di anziani, ne segue le vicende, diventa punto di sostegno e riferimento.
Per restare nel panorama cittadino/nazionale, voglio solo sintetizzare per sommi capi il lavoro dei volontari di 
Sant'Egidio a Genova. Fanno riferimento alla nostra Comunità circa 2000 anziani che vivono a casa o in istituto. Con varie forme di intervento siamo presenti in 35 luoghi di ricovero e in molti quartieri sia del centro che della periferia. Con forme di organizzazione originali e innovative coordiniamo 3 case famiglia. Tutto questo in modo gratuito e senza nessun sostegno o contributo da parte delle amministrazioni pubbliche. Da qualche tempo, in collaborazione con due municipi, abbiamo avviato il monitoraggio della popolazione ultraottantenne, quella più esposta al rischio di isolamento sociale, con il contributo della Fondazione EnelCuore.
Un valore aggiunto è costituito dal contributo di molti nuovi europei, piu o meno giovani, quelli che oggi va di moda chiamare rifugiati. L'integrazione infatti passa anche per la solidarietà, quella che si riceve e quella che si dona. Mi fermo a questo aspetto laico senza approfondire il contributo pastorale e religioso, che pure è un aspetto importante.
La consapevolezza che abbiamo acquisito da questo lungo percorso a fianco degli anziani è che la rivoluzione demografica si è consumata. Non è necessario pensare a scenari futuri, anzi dal 2015 le statistiche registrano una diminuzione dell'aspettativa di vita degli italiani, cosa grave perché a variare non è l'indice di vecchiaia, ma il numero di anni che potenzialmente si hanno da vivere, segno che la sfida si sta perdendo. Come l'Italia anche gli altri partner europei devono affrontare queste tematiche, basta solo dire che la Germania ha un indice di vecchiaia che, se non supera quello dell'Italia, è comunque di tutto rilievo. La crisi ha intaccato il sistema di prevenzione. Il dubbio avanza: il modello sociale europeo, cioè il welfare più avanzato del
mondo, non regge la sfida della globalizzazione, non riesce a mantenere il livello di solidarietà e di coesione sociale.
Si tratta di vincere la paura, di avere una visione per il futuro e di porsi in una prospettiva ampia. Sono d'accordo che Genova debba diventare un laboratorio, e mi rammarico che non lo sia ancora stata. Una tra le città più vecchie d'Italia dovrebbe vivere con orgoglio e consapevolezza la presenza di tanti anziani come una chance e non come un problema. Questo deve avvenire con un dibattito che contribuisca a costruire l'Europa che ancora manca: quella della solidarietà, dei diritti, della lotta alla disuguaglianza e all'esclusione, quella dal volto umano e dalle porte aperte. Non è un impegno fuori dalla portata della nostra città contribuire ad una Europa che non rinunci, per paura, per vittimismo, per egoismo a giocarsi nel futuro anche con l'orgoglio dei suoi capelli grigi che dicono quanto l'Unione sia un polo di prosperità e di civiltà.


[ Andrea Chiappori ]