Corriere della Sera - Ed. Roma | 4 November 2011 |
Disabili in cucina |
Quei «sapori diversi» da mangiare tutti insieme |
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Federica, 36 anni, sorride alla telecamera e ammette: «Ho imparato a fare il caffè, a servire ai tavoli e ora sono capace di trattare con i clienti». Niente ferma la curiosità e la voglia di fare: così, come Federica, altri 23 giovani disabili hanno imparato un mestiere grazie al progetto «Cucina inclusiva» della Comunità di Sant'Egidio. Come dire: «Sapori diversi». E cuochi infaticabili. Presto, i giovani saranno accolti nello staff guidato da importanti chef che lavorano in noti ristoranti romani. Con i corsi di «Cucina inclusiva» — realizzati in collaborazione con Laurenzi Consulting e finanzianti da Fondazione Telecom Italia — i giovani disabili possono inserirsi nel mondo della ristorazione. Per 14 mesi i ragazzi hanno seguito i corsi tenuti da specialisti del settore, guadagnandosi sul campo la possibilità di lavorare a contatto con chef come Angelo Troiani (ristorante «Il convivio Troiani»), Alessandro Roscioli (ristorante Roscioli in via Dei Giubbonari), Leonardo Mignoli («Da Cesare»). Hanno dato la propria adesione al progetto anche gli chef Cristina Bowerman («Glass Hostaria»), Davide Cianetti («Os Club»), Saverio Crescente («Grano»), Riccardo Di Giacinto («All'Oro») e Dany Di Giuseppe («Porto Fluviale»). Il corso — e l'annessa opportunità lavorativa — è una iniziativa inedita in Italia: «La prima scuola riservata a giovani disabili» spiega Mario Marazziti, portavoce di Sant'Egidio. L'obiettivo di insegnare ai ragazzi come cavarsela in cucina, o in sala, nasce dall'esperienza della Trattoria de gli Amici, aperta a Trastevere, che impiega oggi tredici persone diversamente abili. «C'è un impegno della Regione Lazio e della Provincia di Roma per aprire un altro ristorante — annuncia Marazziti — per studiarne la fattibilità, e lanciare una scuola di cucina». Conferma l'assessore regionale al Lavoro, Mariella Zezza: «Abbiamo appuntamento la prossima settimana per replicare questa esperienza». Quando si dice, la genesi di una buona idea.
Simona De Santis
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