Questo momento di festa, però, non diminuisce l`inquietudine per la sorte di un altro connazionale, Guido Lo Porto, ancora nelle mani dei sequestratori. A lui e ai suoi familiari desidero rivolgere oggi un pensiero particolare.
Rossella Urru è una cooperante: una giovane determinata che ha deciso di spendere parte della sua vita per sostenere progetti umanitari a favore dei profughi in una zona particolarmente problematica del Nord Africa, attraversata da povertà, conflitti, terrorismo: una zona che rischia di diventare una polveriera, sulla quale la comunità internazionale dovrebbe presto avviare una approfondita riflessione.
Sono molto preoccupato per quello che avviene nella fascia del Sahel. Temo che diventi un piccolo Afghanistan. E anche l`Italia deve superare la sua ritrosia: di fronte alle sfide della globalizzazione e di quello che avviene al di là dei nostri confini ci tiriamo indietro troppo spesso. Cooperazione è aiutare, fare solidarietà, ma anche far entrare in contatto il sistema Paese con altri sistemi, i sistemi
del mondo.
Rossella è stata facile obiettivo per i gruppi fondamentalisti, perché armata solo della volontà di far del bene, di aiutare persone in grande difficoltà, di promuovere il dialogo, la pace e la comprensione tra i popoli. Chi predica l`odio, l`intolleranza e la sopraffazione teme e detesta in particolare chi fa della gratuità e dell`altruismo la sua missione di vita. Rossella e gli altri cooperanti che affrontano disagi, estreme difficoltà e, spesso, gravi rischi sono la parte migliore del Paese.
La parte che non si arrende, che non si accontenta. La parte che spera, crede e lotta per un futuro diverso e migliore. Per questo, mi sento di dirle, di cuore: bentornata Rossella. L`Italia e il mondo hanno ancora bisogno di te.