GIOVANI, anziani, fiorentini di nascita e neo fiorentini provenienti da tante parti del mondo, tutti invitati da Sant'Egidio.
Cristiani - vi sono Timothy Verdon per la diocesi di Firenze, esponenti anglicani, realtà associative come i Focolarini - e musulmani (in prima fila l'imam di Firenze Izzedin Elzir), credenti e non, per rendere omaggio, per la seconda volta, su iniziativa della Comunità di Sant'Egidio, alla memoria degli ebrei di Firenze, la cui deportazione fu avviata il 6 novembre del 1943.
Giovedì sera una marcia silenziosa, aiutata dalla sospensione provvidenziale della pioggia, ha raggiunto da piazza Duomo il piazzale della Sinagoga, dove i partecipanti sono stati accolti dalla Comunità Ebraica con la presidente Sara Cividalli e Rav Joseph Levi.
Una cerimonia semplice e scandita da vera commozione, con le testimonianze che quest'anno hanno rievocato particolarmente gli anziani ebrei deportati, in particolare quelli che il 25 maggio 1944, 70 anni fa, furono prelevati dall'ospizio israelitico e ospedale Settimio Saadun.
Con i partecipanti anche l'assessore comunale al welfare Sara Funaro. Tra i cartelli e lo striscione 'Non c'è futuro senza memoria' anche il Gonfalone del Comune di Firenze.
MICHELE BRANCALE
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