CAPODANNO significa anche «Giornata mondiale della pace». Un appuntamento che si ripete ogni primo gennaio. Le associazioni, i movimenti e i gruppi laicali dell'Arcidiocesi di Lucca intendono far giungere il loro sostegno alle parole del Papa e alla sua sollecitudine per la pace nel mondo organizzando anche quest'anno la marcia «Insieme per la pace». Il ritrovo sarà alla Chiesa di Sant'Andrea, sede della Comunità di S.Egidio, il pomeriggio del 1 gennaio alle 16, per poi sfilare per le vie principali della città, fino ad arrivare alla cattedrale di San Martino, dove sarà celebrata l'Eucarestia presieduta dall'arcivescovo. Sfileranno in silenzio insieme all'arcivescovo Italo Castellani, religiosi e religiose anche di altre confessioni, le autorità cittadine, i gruppi, movimenti e associazioni della Consulta delle aggregazioni laicali, i giovani della Diocesi di Lucca, i rappresentanti delle associazioni di volontariato e tutti gli uomini di buona volontà che credono all'annuncio e alla testimonianza della pace.
«LA MARCIA è una tradizione confermata per la nostra città, come lo è in molte altre città d'Italia e del mondo dove cristiani e credenti di tutte le religioni, ma anche uomini e donne di buona volontà vogliono iniziare l'anno con un passo di pace, convinti che la guerra, la violenza, la divisione tra gli uomini non sono inevitabilì. Per la celebrazione della 48° Giornata mondiale della pace Papa Francesco ha scelto il tema: "Non più schiavi, ma fratelli". Spesso - ricordano i promotori - si crede che la schiavitù sia un fatto del passato. Invece, questa piaga sociale è fortemente presente anche nel mondo attuale. La schiavitù colpisce a morte tale fraternità universale e, quindi, la pace».
«LA PACE c'è quando l'essere umano riconosce nell'altro un fratello che ha pari dignità. Nel mondo, molteplici sono gli abominevoli volti della schiavitù: il traffico di esseri umani, la tratta dei migranti e della prostituzione, il lavoro-schiavo, lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, la mentalità schiavista nei confronti delle donne e dei bambini. Per contrastarla efficacemente - aggiungono gli organizzatori - occorre innanzitutto riconoscere l'inviolabile dignità di ogni persona umana, e inoltre tenere fermo il riferimento alla fraternità, che richiede il superamento della diseguaglianza»
|