| April 10 2015 |
La polemica. Campi rom, Salvini insiste ma Bossi lo corregge |
Il leader storico prova a mediare: «Matteo è giovane e non si rende conto che nessuno affitta le case agli zingari». Segretario e Calderoli, però, attaccano i vescovi |
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Roma. Non si placano le polemiche, dopo le dichiarazioni del segretario leghista Matteo Salvini sui campi rom «da radere al suolo». Prova a mediare Umberto Bossi, che ieri è stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Salvini si sta sbattendo per cercare di trovare una soluzione agli immigrati, ai rom - dice il leader storico della Lega -. Ma è giovane e non ha messo nel conto, quando dice che raderebbe al suolo i campi rom e manderebbe in affitto gli stessi rom, che nessuno affitta le case agli zingari. Quindi o interviene lo Stato o i rom dormono sotto i ponti».
Ma «il giovane» Salvini non sembra volere consigli e insiste, attaccando «i vescovi» che lo hanno criticato e lamentando di avere avuto il profilo Facebook sospeso «per 24 ore per aver usato la parola "zingari"». Si accoda al suo segretario politico Roberto Calderoli, che è anche vicepresidente del Senato, il quale esprime «totale sostegno» a Salvini e se la prende, a ruota libera, con la «sinistra boldriniana e i vescovoni del Vaticano», legati a suo dire «a quelle cooperative rosse e a quelle associazioni cattoliche che sulla gestione dei campi e sul business dell'immigrazione guadagnano milioni di euro».
Dai microfoni di Radio Vaticana Paolo Ciani, responsabile per i servizi con i Rom e i Sinti della Comunità di Sant'Egidio, osserva: «La politica sembra essere incapace di superare i campi rom perché ha paura di fare qualsiasi politica che riguardi i rom, perché ha paura che tutto ciò sia impopolare. In realtà le politiche si fanno, i soldi si sperperano e abbiamo visto anche con la vicenda di Mafia Capitale che si sperperano sulla pelle dei rom e dei sinti. Ci sono degli esempi: ad Alghero, pochi mesi fa, si è chiuso un campo che esisteva da decenni e le persone sono state inserite in appartamenti; lo stesso è stato fatto in passato a Torino, Genova».
Maurizio Carucci
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