La Casa del dialogo apre a Milano, con una serie di incontri programmati per i sei mesi dell'Esposizione universale. Un modo concreto per dimostrare che «Expo 2015 Milano si apre al mondo rispondendo con il dialogo alle tensioni che oggi segnano Paesi e città», ha affermato Giorgio del Zanna della Comunità di Sant'Egidio. «La Casa del dialogo raccoglie le grandi sfide di questo tempo», dai conflitti armati all'esodo dei profughi verso l'Occidente, coinvolgendo «gli uomini e le donne di fedi diverse, ma anche gli uomini e le donne di buona volontà che vedono - ha proseguito del Zanna - nel dialogo una via per la comprensione dell'altro, per la costruzione di un mondo più pacifico e più umano».
In via Olivetani 3, in una delle sedi milanesi della Comunità di Sant'Egidio - che ha promosso l'iniziativa in collaborazione con il Forum delle religioni di Milano e il Comune -, la nuova Casa del dialogo è stata progettata con una suddivisione in cinque ambienti dedicati alle tradizioni religiose più diffuse: buddismo, induismo, ebraismo, cristianesimo e islam. Non solo resterà aperta tutti i giorni per un momento di preghiera o di raccoglimento personale, ma sarà teatro di una serie di incontri e riflessioni a carattere interreligioso su alcune temi di particolare rilevanza nel contesto contemporaneo.
Oltre all'assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino anche il sindaco, Giuliano Pisapia è intervenuto, ieri, all'inaugurazione di quello che ha definito lo «spazio più aperto della città» perché «aperto a tutti, ai credenti e ai non credenti, a chi è in cerca della propria dimensione spirituale, a chi ama l'umanità e sostiene la pace».
La piattaforma "Dialog Milano", che prevede una decina di incontri sui temi dell'intercultura e del dialogo, si aprirà il 10 giugno al teatro Litta (corso Magenta 24) dalle 18 alle 20, con una serata dal titolo "Viaggi della speranza: Europa, religioni e accoglienza". Di fronte all'esodo massiccio di persone dall'Africa e dal Medio Oriente, i credenti di ogni tradizione si interrogano su come aiutare. Alcune voci significative, dall'Africa, dalla Turchia e dall'Europa proveranno a rispondere a questa domanda, a moderare gli interventi ci sarà il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio.
La musica del Maestro Karim Wasfi, che è risuonata sulle macerie di Bagdad, accompagnerà la riflessione. Per aggiornamenti sugli altri appuntamenti è possibile consultare il sito della Casa del dialogo, su www.dialogmilano.org.
Ilaria Solaini
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