Settant`anni dopo le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, ancora si contano nel mondo circa 16 mila ordigni nucleari, capaci di provocare tragedie indescrivibili per tutto il genere umano. Per questo la Comunità di Sant'Egidio, insieme alle più autorevoli associazioni religiose giapponesi, promuove domani a Hiroshima una giornata di riflessione e di confronto tra leader delle religioni ed esperti della materia, giapponesi e internazionali, anche dagli Stati Uniti, per individuare i passi più urgenti e necessari da compiere per giungere presto al disarmo di ogni arsenale nucleare.
È necessario un nuovo impegno per costruire la pace che parta da un'ampia collaborazione tra religioni, culture, politica ed economia. Nel corso del convegno cui partecipano tra gli altri Tsunekijo Tanaka, Joseph Chennoth (ambasciatore vaticano in Giappone), Domenico Giorgi (ambasciatore italiano in Giappone), Alberto Quattrucci, Kosho Niwano, Yutaka Minabe, interverrà anche un sopravvissuto al lancio della bomba atomica, Nobuaki Kubota. Ci sarà anche un momento solenne di Preghiera per la Pace e una cerimonia con la processione delle lanterne sul fiume accanto al memoriale del 6 agosto 1945.
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