«I cristiani come internazionale di pace»

Lo storico: Andrea Riccardi

L'incontro tra il Papa e il Patriarca Kirill «dice che i cristiani sono una "internazionale" di pace, cercano la pace, si parlano, e questa è una cosa di grande rilievo». Lo dice il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi, sottolineando che «è un giorno benedetto, importante, e questo incontro a L'Avana sarà un inizio».
Riccardi, in un'intervista a Radio Vaticana, riferisce che questo momento era atteso, «s'era capito che l'incontro ci sarebbe stato». Gli ostacoli che da anni impedivano questo passo sono stati superati. «Il cambiamento dell'episcopato russo, l'imminenza del Concilio panortodosso, la crisi dei cristiani in Medio Oriente sono molti motivi che hanno spinto a scegliere il momento di una decisione che, in un certo senso, era presa ma non era stato deciso il momento».
Lo storico ricorda che «la Chiesa russa fu la prima a mandare gli osservatori al Concilio Vaticano II, e quello segnò una svolta. Oggi i rapporti ecumenici sono buoni, ma bisogna che i cristiani si parlino a livello di primati, come avviene tra il Papa e il Patriarca. Cioè, bisogna che sui problemi concreti i cristiani non siano più divisi e non siano divisi certo
sulla dimensione spirituale, ma anche di fronte al dramma dei cristiani perseguitati del Medio Oriente»