Merkel e i leader religiosi riuniti da Sant'Egidio in Germania

Il presidente Impagliazzo: «Evento internazionale per la pace a 500 anni dalla Riforma di Lutero»

«Il valore fondante dell'Europa è la pace. Ma l'Europa appare in crisi, bisogna risvegliare questo valore». Ieri a Sant'Egidio il presidente Marco Impagliazzo ha annunciato il «primo grande evento internazionale per la pace del 2017», che la comunità ha organizzato nel cuore dell'Europa, una tre giorni di incontri dal 10 al 12 settembre a Munster e a Osnabruck, in Germania, a cui parteciperà anche la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Dal 1986, quando Giovanni Paolo II chiamò tutti ad Assisi per la prima «preghiera della Pace», 
Sant'Egidio rinnova l'appuntamento ogni anno. Le religioni tornano a incontrarsi. «La scelta della Germania non è casuale - continua Impagliazzo -. Ricorrono proprio quest'anno i 500 anni dalla Riforma di Lutero, che sconvolse il continente per le feroci guerre di religioni che produsse». Oggi sembra che tutto concorra a riportarci indietro di secoli ma non deve essere così, ammonisce il presidente di Sant'Egidio: «Le religioni vengono spesso utilizzate e manipolate in favore di malcelati obiettivi politici. Riunirle significa riscoprire le radici comuni».
La speranza è rilanciare lo «spirito di Assisi» a livello popolare, e nei giovani, che arriveranno a centinaia da tutte le parti d'Europa. All'incontro ci

saranno rappresentanti di tutte le religioni, cristiani, ebrei, musulmani, buddisti, autorità istituzionali e del mondo della cultura, oltre alla Merkel anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, e il grande Imam di Al Azhar Al-Tayyeb, massima autorità dell'Islam sunnita, che papa Francesco ha recentemente incontrato al Cairo.
«Ci sono guerre che durano da troppo tempo - sottolinea Impagliazzo -, come quelle in corso in Siria e in Iraq. Ma anche conflitti a bassa intensità, molti in Africa e altrove. Dal cuore di un'Europa in crisi di solidarietà lanceremo un nuovo, forte appello per la costruzione della pace».
Importante è anche la partecipazione del presidente del Niger, il Paese africano attraverso il quale passa il flusso dei migranti dall'Africa all'Europa, Stato strategico per il contrasto al terrorismo, del patriarca greco ortodosso Giovanni X, del direttore del Gran Rabbinato di Israele Moshe Dagan. Si parlerà anche di disarmo, migrazioni, diritto alla salute e uguaglianza sociale. «In un mondo dove i poveri sono sempre più poveri - conclude il presidente di Sant'Egidio - la disuguaglianza spinge a populismi e razzismi. Le religioni devono ritrovare l'anima antica della pace». Papa Francesco invierà un messaggio che sarà letto l'ultimo giorno.


[ Mariolina Iossa ]