| 6 Agosto 2014 |
Pizzo in prima linea negli aiuti all'Africa
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"Dream", un progetto partito con 4 pc donati da don Salvatore |
A San Sebastiano l'apprezzato incontro con Michelangelo Bartolo
Rosaria Marrella |
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PIZZO. La Chiesa apre concretamente le porte alla solidarietà. Don Salvatore Santaguida sin dall'inizio del suo ministero pastorale ha predicato la carità, la solidarietà e la pace e continua la grande partecipazione dei fedeli alle sue funzioni religiose e, ancor più alle iniziative che porta avanti. Dopo l'incontro con la comunità di Sant'Egidio - di cui egli fa parte da oltre tre lustri - lunedì la chiesa di San Sebastiano è divenuta teatro propositivo per affrontare concretamente i problemi relativi alle popolazioni più tribolate dell'Africa e, lo spunto è stato offerto dall'opera dell'angiologo Michelangelo Bartolo ("Sognando l'Africa in sol maggiore") che gestisce il reparto di Telemedicina presso il nosocomio San Giovanni di Roma e, nella cittadina tirrenica in visita a don Salvatore. Bartolo è a capo del progetto "Dream" realizzato dalla comunità di Sant'Egidio della Capitale che punta alla prevenzione ed al trattamento dell'Aids nonchè alla malnutrizione dei pazienti africani ed in particolare del sud (Kenia, Tanzania e Malawi). «Il rapporto di amicizia con don Salvatore è molto radicato e già dalle prime missioni, mi ha colpito favorevolmente l'interesse dimostrato tanto che - ha rilevato il medico - nel 2002 davanti ai primi 100 pazienti africani avevamo preso contezza del gran disordine che regnava tra le cartelle cliniche e, onde evitare di lavorare in modo raffazzonato abbiamo creato un software per una oculata gestione attraverso il computer. I primi soldi per aprire i laboratori li abbiamo avuti dallo "Zecchino d'oro" e dalle parrocchie e, don Salvatore ci regalò invece i primi 4 computer portatili, grazie ai quali ci fu la svolta. Iniziammo con i pc in rete e, grazie a don Salvatore abbiamo acquisito la consapevolezza che quando si guarda oltre se stessi tutto cambia e il "prossimo" diventa tuo fratello e fai di tutto per lui». Oggi il progetto "Dream" sí è sviluppato ed oltre 250 mila persone sono seguite dall'equipe di Bartolo e sono oltre 25 mila i bambini nati sani benchè generati da madre affetta da Hiv e, inoltre grazie al programma di Telemedicina, dall'Italia è possibile controllare la situazione clinica dei pazienti intervenendo per tempo. Parte attiva dell'evento sono state anche l'assessore alla cultura, Cristina Mazzei, colpita dalla parrocchia «che diventa cuore della cultura e muove piccoli passi verso grandi obiettivi» e la consigliera di parità Vincenzina Perciavalle, la quale ha rivolto un plauso all'iniziativa «perchè i problemi dell'Africa ricadono su di noi e sulle nostre coscienze. Dobbiamo riscattarci verso questo popolo a cui abbiamo tolto tutto. Pensiamo ai migranti che sui barconi cercano di sfuggire alla morte e, rícordíamo che la vita è un dono di Dio». Don Salvatore ha assicurato che le attività improntate sulla carità proseguiranno: «Decidiamo di dare un piccolo senso alla nostra vita e alla nostra storia».
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