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6 Septiembre 2014

Incontro ad Anversa

«La pace è il futuro». La sfida di Sant`Egidio

Presentato l`incontro tra le religioni. Impagliazzo: alleati contro la guerra

 
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«La pace è il futuro». Non poteva essere più lapidario il titolo dell`incontro internazionale di 300 leader religiosi promosso ad Anversa, in Belgio, dalla Comunità di Sant`Egidio, nello spirito dello storico incontro voluto da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986.
Un messaggio forte e senza equivoci che sarà lanciato da un incontro che tra domani e martedì vedrà riuniti cattolici, ortodossi, copti, protestanti, ebrei, musulmani, induisti, buddisti, scintoisti. Si tratta insomma di associare le religioni alla pace, proprio in un momento in cui invece i conflitti dilagano in tutto il mondo - dall`Ucraina all`Iraq, dalla Siria alla Nigeria. Marco Impagliazzo, presidente della Comunità, ha
ricordato le parole di papa Francesco: «siamo nella Terza guerra mondiale, ma a pezzi».
Non è un caso se sia stata scelta Anversa nel centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale, visto che il Belgio fu la prima vittima con l`invasione tedesca nonostante la neutralità - e proprio in questi giorni ricorre il 75° dell`inizio del Secondo conflitto mondiale. «Ci poniamo la domanda- ha detto il presidente di Sant`Egidio - siamo di fatto in guerra, siamo in un continente dall`eredità molto pesante, come faremo a parlare di pace? Siamo ingenui, buonisti, è il discorso di pochi credenti fuori dal mondo? Rispondo: non penso sia così, per questo abbiamo anzi scelto un titolo così forte: la pace è il futuro».
L`evento vuol scongiurare un`immagine sbagliata invece nelle opinioni pubbliche rischia di affermarsi per via delle strumentalizzazioni degli estremisti: quello di religioni come strumenti di violenza, le guerre in corso come conflitti religiosi. Invece, dice ancora Impagliazzo, «oggi dobbiamo lavorare molto di più, impegnarci e pregare molto di più, oggi deve essere molto più chiaro che non vi può essere solidarietà tra religione e violenza, non può esservi alcuna ambiguità tra fede e guerra».
Tra i partecipanti ci saranno esponenti di minoranze perseguitate, come i cristiani - ci saranno, solo per citarne alcuni, il patriarca siro- ortodosso di Antiochia (Siria) Ignatius Aphrem II, il patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq) Louis Raphaél I Sako, l`arcivescovo di Abuja, Nigeria, cardinale John Olorunfemi Onaiyekan - o gli yazidi (rappresentati dalla parlamentare irachena Vian Dakheel che ha preparato un video). E personaggi del calibro del gran muftì dell`Egitto Shawki Ibrahim Abdelkarim Allam porteranno la loro testimonianza di un islam che niente a che fare con quello fasullo propagato dallo Stato islamico.
Sarà anche il momento dell`autocritica, non solo perché «in 100 anni non siamo stati in grado di costruire un mondo di pace», dice ancora il presidente di Sant`Egidio, ma anche perché «per molto di quanto sta accadendo in Medio Oriente i segnali c`erano tutti, arriviamo sempre troppo tardi». È anche in quest`ottica che si muove una iniziativa concreta che sarà lanciata durante l`evento, un`alleanza delle religioni in Nigeria per fronteggiare insieme il "Califfato" di Boko Haram nel nord del Paese, ed evitare che nel cuore dell`Africa si ripeta quanto accade in Iraq e Siria. L`impegno per la pace, del resto, non è prerogativa solo dei credenti, non a caso l`evento prevede una tavola rotonda credenti-umanisti. Perché, ha spiegato il vescovo di Anversa Johan Bonny, si tratterà di «costruire una piattaforma comune di carattere morale e spirituale, sulla quale le religioni e le correnti di p ensiero umanistiche si confrontino per promuovere ovunque la pace e la lotta alla violenza di matrice religiosa». L`unione, insomma, di tutti gli uomini e le donne di buona volontà.


Scelta come sede la città belga di Anversa.
Nei tre giorni di lavoro, 25 tavole rotonde.


È un programma fittissimo per l`incontro che si svolge tra domani e martedì ad Anversa, giunto alla XXVIII edizione. Protagoniste circa 350 persone, ma l`incontro sarà seguito da 2.200 giovani delle scuole (i partecipanti ne attendevano 5-600) e sono quasi 8.000 le persone registrare per seguire l`iniziativa. Domani, dopo una celebrazione ecumenica in mattinata, nel pomeriggio seguirà l`inaugurazione nel Teatro municipale. Parleranno il vescovo della città Johan Bonny, il fondatore della Comunità di Sant`Egidio Andrea Riccardi, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. E poi lo scrittore polacco Zygmunt Bauman, il patriarca siro-ortodosso di Antiochia lgnatius Aphrem II e il gran muftì d`Egitto Shawki Ibrahim Abdel Karim Allam, con la testimonianza, infine, della parlamentare irachena Man Dakheel per gli yazidi perseguitati. Lunedì mattina partiranno poi i lavori che prevedono 25 tavole rotonde, con la partecipazione di leader religiosi e rappresentanti del mondo politico, culturale, socio-economico da paesi come Iraq, Siria, Kurdistan, Nigeria, Ucraina, Russia, Filippine, Iran, Pakistan, Turchia. Tra gli altri personaggio di spicco, personalità come il patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq) Louis Raphaél I Sako o il cardinale nigeriano John Olorunfemi Onalyenkan, il vescovo ucraino Nikolaj e il metropolita ortodosso russo Pavel. L`evento si chiuderà martedì con preghiere nei rispettivi templi: i cristiani delle varie fedi nella Cattedrale di Anversa, i musulmani nella moschea, gli ebrei nella sinagoga e le altre religioni (buddisti, induisti, scintoisti) nei rispettivi luoghi di preghiera. Da questi luoghi partirà una processione di pace verso piazza di Grote Markt, con la proclamazione dell`Appello di Pace per il 2014. (G.M.D.R).


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