| 28 Septiembre 2014 |
Vivere, una benedizione a dispetto della guerra |
Tra i nonni questa sta mattina con il Papa Mubarak e Aneesa settantenni iracheni |
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Cielo terso e clima estivo ieri pomeriggio in piazza San Pietro, brulicante di pellegrini mentre sul sagrato fervono i preparativi per la Festa dei nonni prevista questa mattina. Un pulmino porta i fiori che adorneranno l'ambone e circonderanno la pedana rialzata ancora coperta, dov'è collocato l'altare per la celebrazione all'aperto. Arriva il cantante Claudio Baglioni per le prove di "Fratello sole, sorella luna" e "Strada facendo"; ci saranno anche Massimo Ranieri e Andrea Bocelli, si fanno sfuggire gli organizzatori. Grandi artisti felici di cantare gratuitamente davanti a papa Francesco. Cominciano a provare anche gli anziani che porteranno la loro testimonianza ai partecipanti alla giornata "La benedizione della lunga vita".
Fra loro, anche una coppia di settantenni iracheni, Mubarak e Aneesa Hano. Dieci figli, di cui uno sacerdote, e dodici nipoti, sono sposati da 51 anni. Con sguardo deciso, e due occhi color cielo che scavano nell'anima, Mubarak dice in un soffio: «Dal 6 agosto scorso la nostra città di Qarakosh non esiste più: è completamente nelle mani dell'Is. Siamo scappati tutti, c'è solo distruzione». Negli occhi della moglie Aneesa, nostalgia mista a commozione. La tragedia della guerra continua a segnare la loro Qarakosh, a 40 chilometri da Mossul, nel nord del Paese. Cacciati dalle case, vivono da profughi nel Kurdistan iracheno, vicino a Erbil. Li ha accompagnati a Roma anche una delle loro figlie; un piccolo miracolo per loro essere accanto al Papa.
Il Pontificio Consiglio per la famiglia lancerà proprio oggi l'hashtag #alqoshbells, per rilanciare i tweet che giungeranno dai cristiani iracheni sfollati e perseguitati per la loro fede. Promosso dal Pontificio Consiglio per la famiglia, l'appuntamento odierno è nato sul solco dei molti interventi del Pontefice sull'importanza dei "nonni", tema a lui molto caro insieme alla denuncia di quella «cultura dello scarto» tipica di «un popolo che non custodisce i suoi anziani».
E l'incontro «cade esattamente nella Giornata di preghiera per il Sinodo sulla famiglia, luogo fondamentale e primario dove un anziano può vivere dentro una trama di relazioni che lo sostengono e che, a sua volta, è chiamato a vivificare e arricchire», ha rilevato nei giorni scorsi l'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del dicastero vaticano, che ha voluto sottolineare come gli anziani non siano «solo oggetto di attenzione o di cura, ma anche soggetto di una nuova prospettiva di vita». L`incontro inizierà alle 8.30 con alcune riflessioni e testimonianze; il Pontefice raggiungerà il sagrato dopo un'ora, per un momento di dialogo.
A rivolgergli un saluto, gli ospiti dei cronicari e degli istituti (come Antonia, 82 anni, seguita dai volontari della Comunità di Sant'Egidio), anziani che hanno deciso di vivere insieme (come Zita, 92 anni, e Giuliana, 85enne), ma soprattutto nonni che racconteranno la propria esperienza con i nipoti. E poi nonni volontari come Eugenio e Rosina, due figli, entrambi pensionati dopo anni di lavoro presso la Lega del filo d'Oro a Osimo, che accoglie bambini e ragazzi sordociechi.
Sul sagrato anche il pontefice emerito Benedetto XVI, che ha accolto l`invito di Francesco. Seguirà la Messa, alle ore 10.30; con il Papa concelebreranno un centinaio di sacerdoti anziani. A tutti i presenti Bergoglio regalerà una copia del Vangelo di Marco scritto a lettere grandi. Infine, la tradizionale preghiera dell'Angelus a mezzogiorno.
Laura Badaracchi
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