Oggi alle 16 Papa Francesco visita la parrocchia di San Giuseppe all'Aurelio, nella zona di Boccea, guidata fin dalla sua istituzione (19 giugno 1961) dai sacerdoti della congregazione degli Oblati di San Giuseppe d'Asti. Prima di tutti incontrerà i ragazzi del catechismo, i loro genitori e i catechisti. «Qui - dice padre Sebastiano Giuseppe Lai, parroco dal 2007 - un paio di bambini gli faranno domande, poi si intratterrà in un salone con una decina di rom che vivono in via Tenuta Piccirilli e vengono qui ogni domenica e nelle feste comandate: abbiamo battezzato i loro bambini, non hanno nessuno a cui rivolgersi e noi li seguiamo volentieri». Insieme a loro il Papa incontrerà 25 rappresentanti delle circa 600 famiglie fragili che vivono nel "residence" di via di Val Cannuta, non lontano dalla parrocchia, seguite dai giovani del progetto "Dammi una mano" in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio: «Il progetto di prossimità a questi nuclei familiari è  iniziato quasi dieci anni fa: all'inizio non volevano avere rapporti con nessuno e non mandavano neanche i figli a scuola, ma poi, pian piano, il programma d'integrazione ha cominciato a dare frutti: oggi sono parte integrante della comunità e frequentano la Scuola della Pace di Sant'Egidio».
Il Papa si sposterà poi nella cappella degli Oblati di San Giuseppe, dove incontrerà i malati. Seguirà l'incontro in un'ampia salacon le famiglie dei bimbi battezzati nell'ultimo anno. Francesco andrà in sacrestia, dove confesserà cinque persone della comunità. Infine la messa, concelebrata tra gli altri dal cardinale vicario Agostino Vallini.
In mattinata, come ogni terza domenica di Avvento, durante l'Angelus il Papa benedirà i bambinelli dei presepi.