"Era il 1993 quando per la prima volta a Livorno abbiamo celebrato il Natale nella nostra sede ed erano presenti 40 persone - dice Sabatino Caso, rappresentante della Comunità di Sant'Egidio - nel 2013 sono venuti 350 ospiti, e per il 2014 ne attendiamo anche 400".
La Comunità di Sant'Egidio, nata a Roma nel '68, in accordo alle linee del Concilio Vaticano II, è dal 1988 presente sul territorio livornese.
"Noi ci occupiamo quotidianamente di quasi tutti gli ospiti che verranno al nostro pranzo di natale, settanta sono i senza tetto a cui distribuiamo abitualmente il pasto, altri sono stranieri che frequentano la scuola di lingua italiana, altri ancora bambini che frequentano i nostri doposcuola - continua Sabatino Caso - fino all'anno passato la maggior parte erano stranieri, quest'anno molte delle famiglie iscritte sono italiane, un segno innegabile della crisi che sta colpendo la città".
Il giorno di Natale, si siederanno a tavola insieme, gomito a gomito, per condividere una festa che parla di solidarietà. "Noi non vogliamo costringere nessuno a convertirsi o cambiare religione, la nostra comunità nasce per mettere in pratica i principi del vangelo -continua Sabatino Caso - come ogni anno verrà il vescovo, monsignor Simone Giusti, a portare i suoi saluti ai nostri ospiti".
E il sindaco? "In genere l'ex-sindaco Cosimi, veniva sempre con piacere ad augurare un buon natale ai nostri amici prima del pranzo, quest'anno non abbiamo ancora ricevuto una conferma ufficiale - dice Caso- speriamo che Nogarin voglia continuare questa tradizione che faceva molto piacere ai nostri amici che partecipano all'evento".
Saranno circa quattrocento le persone che passeranno il Natale insieme questo 2014: un pranzo per tutti necessita di quaranta chili di macinato per fare le polpette, venti chili per il ragù, prosciutto, formaggi e verdure da preparare, quasi 150 torte salate, per dare qualche numero.
Come è possibile trovare i soldi per realizzare questa festa? "Non riuscirei neanche a fare una stima, si parla di cifre altissime a cui bisogna aggiungere i regali per ogni persona, e siamo a circa 350, che valgono dai 20 ai 40 euro - dice Caso - contando solo sulle forze di Sant'Egidio non ce lo potremmo permettere, ma grazie ai doni ricevuti dai piccoli esercizi commerciali, da associazioni e club, fino alle grandi catene di distribuzione come la Coop, o di giocattoli, che ci regalano quelli che hanno le confezioni leggermente sciupate dal trasporto, o alle singole famiglie che ci portano spesa o regali, o vestiti nuovi ancora con il cartellino, riusciamo a fare quello che facciamo".
"Noi nella comunità siamo circa ottanta persone, nella preparazione del Natale siamo quasi duecento volontari - conclude Sabatino Caso - significa che qualche seme lo abbiamo piantato anche grazie alla cultura dell'accoglienza che ha caratterizzato Livorno nella sua formazione".
g.m.
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