Già una mezza dozzina di Stati negli Usa hanno approvato o stanno discutendo l'introduzione di metodi alternativi nell'infliggere la pena di morte. Plotone d'esecuzione, camere a gas e sedia elettrica sono le risposte più estreme alla penuria di pentobarbital, il barbiturico usato per le esecuzioni fino a quando l'Unione europea ne ha vietato l'esportazione negli Stati Uniti, proprio per impedirne l'uso per l'iniezione letale. Da allora molti Stati americani hanno cominciato a sperimentare nuovi cocktail letali, ma la loro costituzionalità è finita all'esame della Corte Suprema.
La Corte ha accettato il ricorso di alcuni condannati dopo la morte di Clayton Lockett, spirato dopo 43 minuti di terribile agonia. In attesa che il tribunale si esprima, il ministro della Giustizia Eric Holder ha chiesto ai 32 Stati che applicano la pena capitale di sospendere le esecuzioni.
L'America è però uno dei 37 Paesi che ha votato contro la risoluzione dell'Assemblea generale Onu che chiede una moratoria internazionale della pena di morte. La risoluzione, che non è vincolante, è stata approvata a dicembre con un record di 117 voti a favore.
«Le parole del Papa vanno ascoltate - ha sottolineato ieri in una nota la Comunità di Sant'Egidio - la pena di morte è un affronto alla sacralità della vita e oltre ad essere "crudele, inumana e degradante", si rivela un grande fallimento perché non rende giustizia alle vittime».
Elena Molinari
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