Quest'anno 160 bambini rom hanno frequentato la scuola dell'obbligo con successo grazie alla Comunità di Sant'Egidio che con il progetto "Diritto alla scuola, diritto al futuro", ha garantito una borsa di studio mensile di 50 euro per ogni bambino. In Campania vivono cinquemila rom, il quaranta per cento ha meno di 15 anni. Una popolazione giovane che può trovare, attraverso la scuola, possibilità reali di integrazione e di crescita.
«In un momento in cui si parla di ruspe e di abbattimento dei campi rom, parte da Napoli un progetto che mira all'accoglienza e alla pace tra i popoli - ha detto Antonio Mattone della Comunità - e vogliamo essere proprio noi napoletani, abituati spesso a luoghi comuni e a generalizzazioni, a portare avanti questa idea». Il progetto prevede la sottoscrizione di un contratto con le famiglie rom che possono usufruire della borsa di studio a condizione che si impegnino a far frequentare regolarmente l'alunno, dímostríno dí impiegare il contributo per le spese di istruzione, che il ragazzo non svolga attività di accattonaggio e consegua risultati positivi a scuola. A sostenere economicamente il progetto, il Banco di Napoli, la Fondazione Banco di Napoli, il Rotary di Posillipo e la Banca di credito popolare di Torre del Greco.
Otto le scuole coinvolte: Alpi-Levi di Scampia, 69° Circolo didattico e Rodinò di Barra, Leopardi, Quarati, Belvedere, Ristori-Amore e Bovio-Colletta di Napoli. Il 61 per cento dei borsisti è nato in Italia, moltissimi in provincia di Napoli, il 30 per cento viene dalla Romania.
«In sette anni di attività - ha sottolineato il responsabile del progetto, Salvatore Esposito - il numero degli scolari rom beneficiari è triplicato, passando da 57 a 160. Attualmente il 77 per cento frequenta la scuola elementare e il restante 23 per cento la media inferiore. Minori che hanno beneficiato nei precedenti anni del programma e che grazie ad esso hanno proseguito gli studi».
Nel corso degli anni inoltre è aumentato il numero di scuole coinvolte (da 1 a 8). Tutti gli studenti hanno una valutazione media oscillante tra sufficiente e buono. «Il punto di forza di questa iniziativa - ha precisato il vice prefetto Gabriella D'Orso, responsabile per il settore immigrati della Prefettura - è il patto con le famiglie, per cui si stringe un rapporto di amicizia e di partecipazione con i familiari del bambino che genera risultati positivi». E mentre la Prefettura sta già portando avanti un progetto sperimentale di raccolta differenziata nei campi di Scampia e Secondigliano, si ipotizza un percorso di educazione sportiva per i ragazzi magari proprio con la Comunità di Sant'Egidio.
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