"Padova aperta e inclusiva", convegno all'Orto Botanico

Comunità di Sant'Egidio

«Padova è cambiata: serve un nuovo sguardo sulla città. E papa Francesco propone di cambiare prospettiva: guardare la città a partire dalle periferie». A partire da questa riflessione, la Comunità di Sant'Egidio ha organizzato una mattinata di confronto su "Padova: città aperta e inclusiva" in programma venerdì prossimo a partire dalle 9.15 all'Auditorium dell'Orto Botanico.
Di fronte agli scenari globali, le domande sono: si può costruire una città inclusiva? C'è spazio per un pensiero lungo su Padova, capace di guardare lontano? Quali itinerari di integrazione delle diverse componenti della città? È tempo di investire di più nell'ascolto e nel dialogo. «Troppo poco ancora si ragiona insieme sulla Padova di oggi e di domani. Il convegno - nuova tappa di un itinerario iniziato lo scorso anno con la giornata "Quale futuro per Padova?" - vuole essere un segno di amore per la città».
La sfida, sottolineano da Sant'Egidio, è trovare la strada del vivere insieme. «Serve una risposta corale che metta insieme le tante energie della città: il centro, le periferie, l'università, l'imprenditoria, i giovani e gli anziani, gli italiani e i "nuovi europei"
». Ai relatori Umberto Curi, Gianpiero Dalla Zuanna, Daniele Marini dell'Università di Padova, Gianni Potti di Confindustria, Alessandra Coin e Monica Mazzucato di Sant'Egidio verrà chiesto di mettere a fuoco i cambiamenti in atto, per cogliere le sfide di una città «che sia capace di ereditare la sua tradizione di apertura e inclusione».
La mattinata si chiuderà con gli interventi, dei direttori de "il mattino di Padova" Paolo Possamai, del "Gazzettino" Roberto Papetti e del settimanale diocesano "la Difesa del popolo" Guglielmo Frezza, per continuare un confronto sulla Padova di domani.