Marco Impagliazzo: Lo spirito di Assisi per eliminare la violenza dalle religioni

Comunità di Sant'Egidio

Dopo la Giornata mondiale di Preghiera di Assisi, convocata da San Giovanni Paolo II il 27 ottobre del 1986, la Comunità di Sant'Egidio ha raccolto l'invito finale del Papa - "Continuiamo a diffondere il messaggio della Pace e a vivere lo spirito di Assisi" - e ha scelto di farlo vivere e crescere fino ad oggi. Siamo quindi felici per il traguardo di questi 30 anni. Ma Sete di Pace non sarà un evento celebrativo. Sarà piuttosto il racconto di una storia da cui sono maturate tante novità positive.
C'è chi si è chiesto: a che cosa serve oggi ripetere questi incontri? O anche: a che serve pregare se il nostro mondo è ancora oggi pieno di conflitti e di violenza? Il dialogo, l'incontro, la preghiera hanno invece salvato ìl mondo e continueranno a proteggerlo. Basta pensare a quante paci sono nate dallo "spirito di Assisi", da quella in Mozambico, raggiunta il 4 ottobre del 1992 grazie alla mediazione di Sant'Egidio, all'Algeria, quando, in uno di questi incontri, nel 1994, fu un gruppo di leader musulmani a chiedere ai cristiani di aiutare un Paese che allora era in preda ad una sanguinosa guerra civile.
Si può fare lo stesso discorso per tante altre nazioni lungo 30 anni, dalla Costa d'Avorio alla Guinea Conakry, in Africa Occidenale, o al Guatemala. Oggi siamo entrati nell'era della globalizzazione ma siamo ancora di fronte a troppe guerre e al terrorismo. Lo spirito di Assisi è ancora più prezioso per desolidarizzare la violenza dalle religioni e far nascere nuove alleanze per la pace. Un discorso che è sentito da tanti. Come le migliaia di persone che stanno viaggiando in queste ore, da tutta Europa verso Assisi per assistere a "Sete di Pace" insieme ai leader delle religioni: testimoniano che è proprio il dialogo e la ricerca della pace la via maestra da percorrere per il futuro del nostro mondo.


[ Marco Impagliazzo ]