Diplomi in italiano a 60 immigrati

Consegnati gli attestati di frequenza ai corsi della Comunità di Sant'Egidio

Fra i vari modi che un immigrato ha di ringraziare chi gli ha assicurato accoglienza ce n'è uno particolare: quello silenzioso, quando sono gli occhi a esprimere tutto. Se ne è avuta la prova, anzi tante prove, in prefettura, con la cerimonia che ha visto consegnare, da parte delle autorità, a cominciare dal Commissario di governo Annapaola Porzio, gli attestati di frequenza ai 60 fra i migliori stranieri che hanno frequentato la scuola di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant'Egidio, l'organizzazione di laici che si dedica in particolare alla solidarietà.
«La nostra struttura è giunta al sesto anno di attività - ha ricordato la responsabile della scuola, Loredana Catalfamo - e fa parte di un sistema nazionale che iniziò a insegnare l'italiano nel 1982, per dare una prima risposta ai flussi migratori dell'epoca». Negli anni la scuola di Trieste ha visto transitare sui banchi della Sant'Egidio più di mezzo migliaio di studenti, provenienti dai Paesi più disparati: Pakistan, Turchia, Albania, Cina, Russia, Afghanistan e Bangladesh. Il record di partecipanti è stato registrato lo scorso anno, con 120 iscritti. «Le nostre scuole - ha aggiunto Catalfamo - sono una porta aperta, ci si può iscrivere tutto l'anno. Non tutti ce la fanno a completare il programma e a presentarsi all'esame, ma la nostra idea di scuola è quella di un cantiere aperto dove si costruisce la pace e si impara, giorno dopo giorno, l'arte del convivere».
Paolo Parisini, presidente della Sant'Egidio triestina, ha ricordato il discorso di Papa Francesco che ha parlato di «paganesimo dell'indifferenza. Noi - ha precisato - vogliamo costruire tanti piccoli cantieri di pace, perché l'integrazione è frutto di un lavoro di reciproca accoglienza». Dopo aver salutato Anna Illy, rappresentante di Solidarietà Trieste, e l'assessore comunale Carlo Grilli, Parisini ha spiegato che «16 dei 120 iscritti hanno ottenuto il certificato per poter presentare la domanda di ammissione all'Università di Perugia». L'appuntamento ha visto anche un breve intervento di Annapaola Porzio, che ha sottolineato «il valore dell'accoglienza e della conoscenza delle singole storie di chi arriva».


[ u.s. ]