«In difficoltà soprattutto gli anziani che per anni hanno aiutato figli e nipoti»

L'intervista
Abramo, portavoce di Sant'Egidio: cresce il volontariato tra i giovani

L'emergenza povertà si vede in strada, soprattutto la sera, quando anche chi ha una casa tende la mano alle unità mobili dei volontari che battono i quartieri per distribuire pasti caldi e frutta a chi non ha più nulla. La Comunità di Sant'Egidio è in prima linea da anni in questo servizio di accoglienza. Con i suoi circa 800 volontari in tutta la Sicilia, soprattutto nelle città più popolose, è ormai un osservatorio privilegiato della trasformazione del bisogno sul territorio. Emiliano Abramo, portavoce della Comunità di Sant'Egidio in Sicilia, vede crescere la domanda di assistenza, ma parallelamente anche il desiderio di tanti giovani di dedicare il proprio tempo agli ultimi.
• • • I dati Caritas evidenziano una popolazione sempre più giovane che chiede aiuto. Com`è cambiata la povertà in Sicilia in questi ultimi anni?
«Dal nostro osservatorio noi vediamo che sono, invece, gli anziani sempre più frequentemente a vivere nel bisogno. A volte, proprio perché tentano di aiutare da anni i familiari più giovani senza lavoro. Sono anziani che hanno la casa, ma non
hanno più la possibilità di viverla, né di comprare la spesa. A volte, non hanno la luce, perché è stata tagliata per morosità. Spesso il disagio economico di un figlio, che magari ha anche moglie e figli a carico, incide sulla situazione. Questi anziani scendono in strada, quando passano i volontari, la sera, per prendere la cena. Questo capita a Catania, a Palermo, a Messina».
• • • Quali sono le emergenze principali che incontrate nella vostra opera di assistenza?
«Alcune sono totalmente nuove. C'è una grande richiesta di orientamento legale per i migranti, in particolare per i minori stranieri non accompagnati, che scappano dai centri e chiedono come fare per avere i documenti e andare via. Poi ci sono i bambini piccoli, sempre più numerosi, che arrivano con gli sbarchi e spesso sono anche malati. Abbiamo visto bambini con le loro cartelle cliniche, che denunciano lo stato di salute, cucite all'interno dei giubbotti da chi li ha fatti imbarcare in Libia per tentare la sorte in Europa. C'è bisogno di tutela legale per questi bambini. Penso alla storia di tre fratellini, giunti da soli a Catania, di 2, 4 e 10 anni, con malattie gravi, a cui si aggiunge la situazione di solitudine».
• • • A proposito di minori, è di pochi giorni fa la denuncia di Save the children sull'allarme povertà anche educativa dei bambini, in particolare in Sicilia. Cosa fate per loro?
«In Sicilia si registra ancora un altissimo tasso di evasione e dispersione scolastica, non solo per problemi economici ma per una cattiva abitudine dei genitori. Sin dall'inizio della sua attività, la Comunità di 
Sant'Egidio ha fondato le "scuole della pace" rivolte a tutti, a cristiani e musulmani, a italiani e stranieri. Si occupano di accompagnare i bambini a fare i compiti, ma affrontano anche le difficoltà alimentari. Si entra in contatto con la famiglia, dove spesso questi bambini mangiano una sola volta al giorno; si cerca il dialogo con le scuole e i servizi sociali».
• • • Papa Francesco dice che i poveri sono la carne di Cristo. Cosa intende?
«Il povero parla al cuore più di quanto non faccia la ricchezza, lo stile di vita borghese. Basta guardare quanti giovani chiedano di potersi avvicinare e assistere i "barboni". Io noto una grande domanda di volontariato e di preghiera tra i giovani. Ecco di cosa sono capace i poveri».


[ Al Tu. ]