Messa del vescovo per i morti in povertà

Portello, la liturgia alla chiesa dell`Immacolata. Sant'Egidio: «Impegnarsi perché non accada più»

Sarà quest'anno il vescovo Claudio Cipolla a celebrare la messa in ricordo delle persone morte a causa della povertà e della vita di strada. La liturgia si celebrerà oggi alle 18 nella chiesa dell'Immacolata, in via Belzoni, 71. La Comunità di Sant'Egidio è fedele alla memoria di chi è morto per la vita in strada. «Ricordare queste persone, morte perché povere, è riportare alla luce nomi, volti, storie relegati in alcuni angoli e marciapiedi delle nostre città. Sono le storie di Salvatore, Barbara, Mauro, Arianna, Ali, Ciro» sottolinenano dalla Comunità «Ricordare è impegnarsi perché non accada più. I nomi di coloro che sono scomparsi verranno ricordati uno a uno, e per ogni nome verrà accesa una candela. L'elenco è ogni anno più lungo, ma è giusto non dimenticare nessuno. Perché il più grande nemico di chi vive per strada è l'indifferenza, "la malattia del nostro tempo", come l'ha definita Papa Francesco. Basterebbe poco, fermarsi a parlare, chiedere se c'è bisogno di qualcosa, proteggere la fragilità. E ciò che è successo quest'inverno, quando tanti hanno deciso di aiutare Sant'Egidio raccogliendo cibo e coperte. Ogni anno si uniscono alla Comunità in tanti, senza dimora e non, per ricordare tutti quelli che avevano conosciuto. Preghiera e solidarietà si accompagnano: al termine della messa, infatti, si svolgerà una cena con i poveri. Chiunque volesse aiutare può contattare la Comunità di Sant'Egidio al numero 340/1427440 oppure santegidio.nordest@ gmail.com.
Da più di trent'anni, a Roma, la Comunità di 
Sant'Egidio ricorda le vittime della vita in strada, a partire dalla morte di Modesta Valenti, un'anziana senza fissa dimora, di 71 anni, che si sentì male nei pressi della Stazione Termini, ma non fu soccorsa perché era sporca e aveva i pidocchi. Modesta morì dopo ore di agonia, in attesa che qualcuno decidesse di aiutarla. A Padova il ricordo delle persone senza dimora scomparse si rinnova ogni anno dal 2005, quando due ragazzi, Matiri e Sai, furono trovati morti in un bivacco presso lo stadio Appiani a causa del freddo. Il freddo e le difficoltà della vita di strada uccidono: è successo in passato, purtroppo accade ancora oggi in molte città in Italia e nel mondo. Giovani in difficoltà, adulti che hanno perso il lavoro, anziani che non riescono a pagare un affitto, storie di sofferenza che mostrano la fragilità non solo delle persone, ma anche di un'intera società che ancora troppo poco difende i poveri.