ROMA — Viviane Reding, vicepresidente della Commissione europea, ha gli occhi brillanti di gioia: «E la prima volta che ha luogo una riunione così nel Parlamento di una capitale europea, alla presenza del governo e del capo di un ramo del Parlamento».
Era la prima volta ieri che alla Camera dei deputati si è parlato dei diritti del popolo Rom, presenti il presidente Gianfranco Fini, il ministro dell'Integrazione Andrea Riccardi (nella foto), il senatore del Pd Pietro Marcenaro, presidente della Commissione straordinaria dei diritti umani che ha redatto il primo rapporto sulla condizione dei Rom in Italia. E ha spiegato: «I Rom sono la minoranza etnica più popolosa d'Europa, ce ne sono 10-12 milioni su circa 500 milioni di abitanti europei.
In Italia sono circa 150 mila e vivono in condizione disumane». Il ministro Riccardi ha illustrato il piano del governo per i Rom, diviso in quattro punti d'intervento: istruzione, sanità, casa, lavoro, mentre il presidente Fini ha spiegato «l'importanza delle politiche d'inclusione e del diritto fondamentale di libertà di circolazione dei popoli».
Il senatore Marcenaro ha lanciato l'idea di una sanatoria per i Rom («Quasi tutti vivono con documenti appartenenti a uno stato che è scomparso, la jugolsavia»), ma ha pure rinnovato la proposta di legge per inserire il popolo Rom nel giorno dedicato alla memoria
dell'Olocausto, il 27 gennaio.