A partire dagli anni Novanta, la diocesi di Albano ha avuto un'attenzione particolare - con alcune e ben funzionanti strutture dislocate su tutto il suo territorio - per l'accoglienza di chi, per le più diverse ragioni, si è trovato senza un tetto dove poter vivere con dignità: sia che fosse una famiglia, sia una ragazza madre o una donna singola o con bambino, magari vittima di violenza o ingiustamente espulsa dal suo naturale luogo dí vita.
L'analoga esigenza di trovare anche per gli uomini un ambiente ospitale per affrontare i disagi di una vita solitaria (spesso senza le necessarie risorse economiche perché poveri o perché emarginati), ha avuto in questi ultimi tempi, soprattutto a seguito delle ultime "emergenze freddo", una risposta concreta nella struttura di proprietà della diocesi stessa, il "Podere San Giuseppe" di Anzio, e grazie alla disponibilità dei volontari della Comunità di Sant'Egidio. Qui, infatti, una delle strutture è stata adibita a casa di accoglienza per uomini, che possono rimanervi la notte, consumando cena e colazione, e usufruendo di docce e servizi.
Vista la continua richiesta di assistenza, a partire da quest'anno, la diocesi di Albano, attraverso la Caritas diocesana e con le disponibilità provenienti dall'otto per mille che la Cei offre per finanziare progetti dí sostegno per le povertà individuate nel territorio, ha deciso di potenziare la struttura, facendola diventare una risposta che, seppure ancora non sufficiente per tutto il territorio, aiuti anche gli uomini soli. Dall'autunno appena iniziato, quindi, nel podere l'accoglienza non sarà più limitata al periodo invernale, ma, come avviene già in via sperimentale dal marzo scorso, sarà possibile durante tutto l'anno, mediante un accresciuto numero di posti letto (non più 5 o 6, ma circa il doppio) e in un ambiente migliorato, meglio attrezzato, confortevole e rispettoso della dignità degli ospiti: in queste settimane, infatti, fervono i lavori per raggiungere rapidamente questo obiettivo, attraverso l'aggiunta di una nuova struttura prefabbricata e la sistemazione dei locali.
È sicuramente una risposta a un bisogno vero, ma non si nasconde il fatto che sarà molto impegnativo sostenerla, sia per l'impegno economico che per le risorse umane necessarie. In questo modo, inoltre, si realizza anche un efficace esempio di collaborazione tra la Caritas diocesana, la Comunità di Sant'Egidio e, sicuramente, nel tempo, anche con la comunità cristiana del territorio.
Erminio Rossi
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