Su Aleppo non ci sono novità, se non negative. La città è un ammasso di rovine: divisa in due, come una Berlino d’Oriente. Non è un muro a dividere le due parti, ma la frontiera mobile della violenza che si sposta sotto le pressioni contrastanti dei governativi e della composita "opposizione": «Ribelli e lealisti sono così vicini che si insultano mentre si sparano», testimonia un libro di Francesca Borri, che è stata sui luoghi.
La città muore sotto i feroci bombardamenti... (continua su Avvenire.it)
Andrea Riccardi
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