C'è un'Africa lontana, frutto dell'immaginario collettivo, dove spesso si accavallano immagini di povertà assoluta, fame, miseria. Ma, accanto a questo, c'è un continente colorato, allegro, musicale, nonostante i problemi che l'affliggono. Ed è proprio a questi valori che Michelangelo Bartolo, medico, scrittore e co-fondatore della onlus "Global Health Telemedicine", dedica le pagine di "Sognando l'Africa in Sol Maggiore", edito Gangemi.
Il testo, presentato alla sede del Sistema bibliotecario, nasce dal desiderio di raccontare in maniera leggera, ma non per questo disimpegnata, un'Africa divertente e appassionante. Vengono così descritte le missioni condotte in vari paesi africani da Federico Carlesi, medico protagonista. Un percorso nelle contraddizioni e difficoltà di una terra dove, anche negli angoli più remoti, sorgono i centri "Dream" per la prevenzione e trattamento dell'Aids, promossi dalla comunità di Sant'Egidio.
Realtà rappresentata dalla moderatrice dell'evento Carmen Ranieli, la quale ha definito il Centro come «comunità appassionata che si pone a disposizione degli altri e fa della carità, lo stimolo principale». E sarà proprio l'insegnamento di Sant'Egidio ad influire sulle scelte di Bartolo, come medico, come scrittore ma anche come uomo.
L'esperienza diretta e decennale, infatti, ha permesso di mettere in luce le contraddizioni esistenti: dalla creazione di nuovi presidi ospedalieri e scuole, alla povertà e alla scarsa presenza di operatori e di mezzi. Con "Global Health" (frutto della collaborazione con il programma "Dream"), servizio di teleconsulto medico, tanti specialisti italiani prestano gratuitamente la loro consulenza: «Non si tratta solo di fornire i centri di attrezzature all'avanguardia - ha illustrato Bartolo - ma anche avviare corsi di formazione condotti da professionisti italiani».
Nel corso dell'evento, il medico ha approfondito la tematica dell'Aids, "da malattia mortale a malattia cronica": «Oggi chi ne è affetto può condurre, se supportato da adeguato percorso terapeutico, una vita normale. Nel 2000, questo in Africa non era possibile ed il soggetto colpito da Aids era condannato a morte».
I viaggi nel "Continente nero" hanno messo in luce anche interessi di guadagno nascosti dietro a programmi di cooperazione. Tematiche quanto mai attuali, come fatto presente dal giornalista Eduardo Meligrana: «Il libro - ha evidenziato - permette l'incontro con la parola che incide sulla realtà, fa muovere e semina dei messaggi di pace e di dialogo». Le conclusioni sono state tratte da monsignor Vincenzo Varone, mentre i diritti dell'autore del libro saranno devoluti a programmi di telemedicina.
Giusy D'Angelo
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