Ma Salvini insiste: è ora di ribellarsi

E chiama sindaci, cittadini e forze dell'ordine alla disobbedienza

«I milanesi dovrebbero fare come i cittadini di Goro. Finalmente la gente comincia a reagire. Con le buone maniere, ma a reagire». Matteo Salvini lancia un appello alla ribellione - «pacifica però» - durante la manifestazione di protesta della destra davanti alla caserma Montello. Forse per rincuorare i quasi 100 manifestanti (quasi tutti da fuori quartiere) si spreca in appelli alla disobbedienza. Cercando anche di fare salire le forze dell'ordine sul suo carro. «Invitiamo sindaci e cittadini a ribellarsi, la misura è colma. Aspetto il giorno in cui uomini e donne in divisa ci daranno una mano: obbedire è giusto, disobbedire a ordini sbagliati è altrettanto giusto». Ad applaudirlo c'erano vari militanti di destra (Fratelli d'Italia, Lealtà e Azione, Casa Pound), che hanno tappezzato il quartiere con cartelli per attizzare la paura verso i profughi. Come: "-6 giorni. Perché tu possa portare il cane a passeggio in tranquillità". I manifestanti si sono dati appuntamento per il primo novembre, quando arriveranno i primi profughi, uomini e famiglie trasferite dal centro di via Aldini, che il Comune userà poi per ospitare i senza fissa dimora in vista dell'inverno. Tutti richiedenti asilo, quindi registrati dalle forze dell'ordine.
L'accoglienza, gestita dai Fratelli di San Francesco, durerà fino a dicembre 2017, quando la struttura diventerà la nuova sede della polizia. Da tempo però cittadini e associazioni hanno organizzato, sempre per l'1 novembre davanti alla Montello, una festa per accogliere i profughi. "Note e sapori del mondo. Giornata di solidarietà in quartiere" il titolo. L'arrivo, annunciato da tempo, è stato preceduto infatti da raccolte firme di protesta da una parte, una fiaccolata a favore (con oltre mille persone sotto la pioggia) dall'altra. Lo striscione "Benvenuti" è già pronto, mentre il programma prevede varie band musicali, giochi per bambini, pranzo etnico, spettacolo senegalese e balli peruviani. Poi si proseguirà con altri progetti per far incontrare cittadini e richiedenti asilo, all'interno e all'esterno della caserma. Un gruppo d'insegnanti della scuola media Rinnovata Pizzigoni pensa di proporre corsi d'italiano; c'è chi progetta feste e tornei sportivi, altri laboratori nei vicini orti didattici, tour per conoscere gli spazi del quartiere. Fouad Fokhal, arrivato dal Marocco dodici anni fa, parteciperà alla festa con Genti di Pace, il movimento di immigrati nato dalla Comunità di Sant'Egidio: «Sentiamo la responsabilità di dare un contributo ai neoarrivati, mostrando vicinanza e amicizia Ci ricordiamo le difficoltà dell'inizio e sappiamo come gli occhi con cui si è guardati fanno la differenza».


[ Stefano Pasta ]