In 14 mesi 700 salvati. E il progetto arriva in Francia

Bilancio
Il 4 febbraio 2016 sbarca a Fiumicino la prima famiglia siriana grazie al progetto di Sant`Egidio, Tavola valdese, Federazione delle chiese evangeliche in Italia

I primi ad atterrare a Fiumicino, il 4 febbraio 2016, erano stati Suliman Al Hourani, elettricista, e la moglie Yasmien Abdul Azeem, con la piccola Falak di 7 anni e Hussein di 6. La loro è stata la prima famiglia di profughi siriani arrivata in Italia dai campi libanesi, grazie al progetto dei corridoi umanitari ideato dalla Comunità di Sant`Egidio assieme alla tavola Valdese e alla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. Un "uscita di sicurezza" dall'inferno siriano che ha permesso, in poco più di un anno, l'arrivo di circa 700 profughi grazie alla collaborazione dei ministeri dell'Interno e degli Esteri.
Il miracolo dei viaggi della speranza è reso possibile dall`articolo 25 del Regolamento 
comunitario, quello che prevede la possibilità, per gli stati membri, di concedere permessi a territorialità limitata (cioè senza possibilità di espatrio durante l'esame delle domande).
Tutte le persone sono selezionate per particolari condizioni di fragilità: famiglie con bambini piccoli, malati, disabili, madri vedove, anziani. La famiglia di Suliman e Yasmine ha goduto di una corsia privilegiata proprio per le condizioni di salute della bambina: operata per un tumore all'occhio, aveva bisogno di cure urgenti. I bambini frequentano la scuola italiana, gli adulti corsi di lingua e di avviamento al lavoro.
Come Yasmien, che oggi all'Università di Reggio Calabria segue il corso di laurea per mediatori culturali. Dopo il loro, altri arrivi si sono succeduti: il 29 febbraio, il 4 aprile, il 3 maggio, il 16 giugno, il 24 ottobre, il 2 dicembre e l'ultimo il 27 febbraio. Il progetto prevede in tutto 1.000 arrivi nell'arco di due anni.
Tutte le spese - viaggio, alloggio, accoglienza, cure - sono a carico delle organizzazioni promotrici. I richiedenti asilo vengono accolti da comunità, parrocchie, famiglie che li prenderanno in
carico per tutto il tempo necessario all'integrazione. I richiedenti asilo vengono selezionati e identificati prima della partenza, in Libano, e arrivano in Italia con i documenti in regola preparati dall'ambasciata italiana. I 700 arrivati finora sono stati accolti in 68 città di 17 regioni.
Un progetto pilota che sta espandendosi al di là dei confini italiani. Il 14 marzo a Parigi Marco Impagliazzo, presidente di 
Sant'Egidio, ha firmato un analogo protocollo all'Eliseo, alla presenza del presidente Francois Hollande, con i ministri dell'Interno e degli Esteri francesi e con i rappresentanti della Conferenza episcopale francese, della Federazione protestante di Francia, dell'Entraide Protestante e del Secours Catholicque (la Caritas francese). Il progetto riguarderà, in un anno e mezzo, 500 profughi siriani e iracheni attualmente in Libano che cominceranno ad arrivare entro maggio.


[ Luca Liverani ]