"Welcome", libro sulle migrazioni

Il fenomeno migratorio visto attraverso storie reali, di semplice quotidianità, pensieri, citazioni, ma anche preghiere, canzoni, parole del Papa. Dentro il libro "Welcome!" c'è tutto questo, ma ci sono anche gli autori, Emiliano Abramo, presidente della Comunità di Sant'Egidio a Catania, e Marco Pappalardo, docente e giornalista, uno operatore, l'altro educatore, che con grande dedizione e passione hanno voluto raccontare la vita e la speranza di chi arriva in una terra sconosciuta alla ricerca di un futuro.
Storie di immigrati e di chi li accoglie e li aiuta, storie di giovani, come Letizia, la più piccola descritta nel testo, di cui si racconta l'amicizia nata con Mohammed, un ragazzo che stava letteralmente impazzendo dentro il Cara di Mineo e che grazie al bel rapporto nato con la ragazza ha ritrovato se stesso. Poi c'è Sebastian, universitario al quale è cambiata la vita, grazie ad alcune persone speciali fuggite dal loro paese con cui ha stretto un legame.
«Il libro è uno strumento per giovani ed educatori che desiderano fare un cammino per diventare più accoglienti con altri giovani che provengono da terre lontane - spiega Pappalardo -. È l'occasione per riflettere su tematiche molto vicine a noi, leggendole con uno sguardo di speranza: queste storie non sono solo problematiche, anzi proprio lì dentro possiamo trovare quella luce che occorre per realizzare tante cose straordinarie. Le storie, i percorsi, le indicazioni su musiche e film sono come delle opportunità, per dire che c'è qualcosa di buono in questo mondo e che si può costruire a partire dai nostri giovani».
Abramo aggiunge: «Questo libro parla di un abbraccio tra chi vive in Italia e si interroga sul domani, per esempio, in Sicilia dove spesso è difficile vivere nella quotidianità e chi invece arriva nella nostra terra e guarda con speranza al futuro. Lo scenario che fa da contorno è la vita di tutti i giorni, anche dei più sfortunati, i bambini di quartiere, gli anziani negli istituti o le persone che vivono per strada»


[ Simona Mazzone ]