La Campania in controtendenza anche sui disabili. Mentre nel resto d’Italia, gli avviamenti al lavoro dei disabili sono aumentati, nella nostra regione sono 882 i disabili avviati al lavoro nel 2011 contro i 4.366 della Lombardia, i 3.064 del Veneto, i 3.415 dell’Emilia Romagna. Poco lavoro anche in Sicilia con 1.004 lavoratori-disabili, quasi inesistente in Calabria con 147 disabili ammessi al lavoro. Questi i dati emersi dal dibattito a più voci, promosso ieri mattina dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Fondazione Valenzi.
Un’occasione per riflettere sulla legge 68/99 sul diritto al lavoro delle persone disabili, che, a 14 anni dalla sua introduzione, risulta solo parzialmente compiuta. I dati, relativi al periodo 2010-2011, indicano infatti che gli avviamenti al lavoro dei disabili sono aumentati, ma se il nord-est raggiunge nel 2011 il 34% del totale degli avviamenti, seguito dal nord-ovest (33,1%) e dal centro (21,6%), il sud resta fanalino di coda con il 10,9% dei disabili occupati. «La crisi economica colpisce la Campania e Napoli in maniera impressionante – dice il cardinale Sepe, intervenuto al convegno – prova ne sono le lunghe file alle mense della Caritas per avere un piatto caldo: laddove erano sufficienti 50 pasti, ora ne occorrono 100, in alcuni casi anche 150.
Come Chiesa dobbiamo aiutare chi è povero, non trascurando i nostri fratelli disabili che, al di là di quanto previsto dalla legge, è un dovere civile considerare nella loro dignità e per le loro indubbie potenzialità». Così come accade a Roma, a Trastevere, dove la “Trattoria degli Amici” attira sempre più turisti occupando 16 disabili dai 20 ai 50 anni. «Siamo in tutte le guide gastronomiche – spiega il responsabile, Giuseppe Di Pompeo – anche sul Gambero Rosso, siamo la dimostrazione vivente che quello che svolgono i disabili è un lavoro di qualità e funziona, oltre che sotto il profilo sociale, anche sotto il profilo economico».
La trattoria di Trastevere ha assunto altre 3 persone nell’ultimo anno. «Come Camera di Commercio siamo pronti a sostenere una iniziativa come questa nella fase di start up – annuncia Maurizio Maddaloni, presidente dell’ente camerale partenopeo - in collaborazione con la Curia di Napoli e la Comunità di Sant’Egidio». Una disponibilità, quella mostrata da Maddaloni a sostegno del lavoro di qualità per i disabili, che è piaciuta al cardinale Sepe: «Speriamo si possa avviare anche qui la stessa esperienza di Roma».
Intanto, la Comunità di Sant’Egidio a Napoli segue 50 ragazzi disabili in tre zone della città: il centro storico, Scampia e San Giovanni a Teduccio, «cercando di superare innanzitutto le difficoltà culturali – spiega il responsabile del servizio ai disabili della Comunità Riccardo Muscherà – le famiglie e gli imprenditori, infatti, non sempre credono nelle capacità dei ragazzi che, al contrario, possono essere impiegati in attività manuali e pratiche». «Un valore aggiunto – conclude Lucia Valenzi, presidente della Fondazione omonima – inoltre, il lavoro è un’opportunità importante per un disabile perché lo aiuta a interagire con la società, ad acquisire indipendenza e autonomia».