| 9 April 2015 |
L'intervista. Don Paolo Cristiano |
"Contro di loro solo pregiudizi. La nostra società si spaventa davanti a povertà e diversità" |
"E' un popolo che necessita di aiuto, affetto. I bambini mi chiedono il perché di insulti e sofferenze" |
|
«I Rom? Spesso non sono accettati perché vittime di pregiudizi. La nostra società fatica ad accettare la diversità ed è spaventata dalla povertà. Ma il pregiudizio è sempre menzognero: non permette di vedere davvero chi si ha di fronte».
Don Paolo Cristiano, sacerdote della Comunità di Sant'Egidio, vive a Ferentino, in Ciociaria. Per quasi venti anni ha guidato un dopo scuola per i bambini che vivono nei campi rom. Aldilà dei pregiudizi, chi sono i rom?
«Un popolo di bambini che necessitano di aiuto e affetto. Per la maggior parte sono stanziali, abitano in Italia da anni, qui da noi ce ne sono molti abruzzesi e molisani. Un popolo mite, che non ha mai rivendicato terre con guerre e conflitti. Che non si è mai imposto. Eppure è un popolo che soffre il disprezzo e la discriminazione. Rappresentano la più grande minoranza europea. Qui da noi vivono quasi tutti in appartamenti, in case come quelle di tutti gli altri. E molti hanno anche un lavoro. Conosco rom pizzaioli, altri che guidano gli autobus a Roma, molti hanno piccoli negozi o attività proprie. Una ragazza rom di qui sta attualmente frequentando la facoltà di giurisprudenza».
Alcuni però vivono ancora nei campi. Cosa pensa di quelle situazioni?
«Purtroppo sono costretti a farlo. Quelle situazioni riguardano soprattutto i rom arrivati dall'est Europa, rinchiusi in questi campi che altro non sono che ghetti. Penso che questa è una logica che andrebbe superata. Perché i rom sono persone come noi: con le stesse domande, con la stessa esigenza di significato, con lo stesso desiderio di Dio. Al doposcuola i bambini chiedono il perché delle loro sofferenze, di quelle dei loro genitori e dei loro amici rom che spesso muoiono in tenera età. E hanno importanti tradizioni religiose: ci sono infatti rom di tradizione ortodossa, musulmana, sono tutte persone con vivono un grande senso religioso. Spesso però finiscono per sentirsi disorientati. Perché desidererebbero affidarsi a qualcuno ma non trovano aiuto. Vorrebbero riuscire a superare le piccole e grandi barriere con le quali sono costretti a vivere ma spesso la nostra società non lo permette».
Paolo Rodari
|
|
|