La sua casa in dono ai poveri

Oscar Luigi Scalfaro
L'abitazione di Novara dove visse con la figlia diventa residenza per rifugiati e anziani soli

L'hanno inaugurata nell'anno della misericordia perché così avrebbe voluto il presidente. La casa di Novara di Oscar Luigi Scalfaro diventa residenza per rifugiati e per anziani soli. L'ha donata per questo scopo alla Comunità di Sant'Egidio, pochi giorni prima della sua morte il 29 gennaio 2012. Voleva che diventasse una casa per i poveri e aveva scelto la Comunità fondata da Andrea Riccardi, a cui era molto vicino.
Anche i funerali si svolsero nella basilica di 
Santa Maria in Trastevere, la chiesa romana della Comunità di Sant'Egidio. Adesso nella sua villetta di via Campagnoli 13, che i genitori del presidente comprarono agli inizi del Novecento, a cui Scalfaro era affezionato, vivono anziani soli e famiglie rimaste senza lavoro e senza un tetto. Al piano terra, dove una volta c'era lo studio e dove Scalfaro quando era a Novara riceveva amici della Democrazia Cristiana e politici novaresi, vive una famiglia musulmana originaria del Marocco con due figli, sfrattata all'improvviso perché rimasta senza lavoro.
Spiega Daniela Sironi, responsabile della Comunità di 
Sant'Egidio di Novara: «Era un desiderio del presidente. Una volta a Roma gli parlai del dramma dei poveri nella sua città, delle famiglie con lo sfratto, degli anziani soli e gli piacque l'idea di dar loro un luogo dove potessero vivere insieme e trovare un po' di calore e amicizia. Era quello che pensava per la sua casa».
Il 2 febbraio la casa è stata intitolata a Simeone e Anna, i due anziani che accolsero Gesù al tempio. All'interno restano i segni della presenza di Scalfaro. I lavori di ristrutturazione hanno preso qualche tempo. Ora ogni stanza ha il bagno e poi ci sono spazi
comuni per cucinare e per lo svago. Il piano terra, un po' rialzato rispetto alla strada, è stato trasformato in un alloggio di tre stanze per una famiglia. Non si tratta di sistemazioni definitive ma provvisorie per famiglie che vivono un'emergenza.
L'IMPEGNO PER GLI ULTIMI. Come funziona questo tipo di accoglienza lo spiega bene Daniela Sironi: «Prevediamo un'ospitalità di qualche mese, in attesa che le situazioni lavorative e abitative si sistemino».
Le segnalazioni arrivano dai Servizi sociali del Comune di Novara e vengono prese in carico dalla Comuni
tà di Sant'Egidio. Nella casa restano i ricordi del presidente. In una stanza del primo piano c'è ancora sul soffitto, disegnata con lo stucco bianco, la corona della Vergine con 12 stelle, perché Oscar Luigi Scalfaro era devotissimo alla Madonna.
È l'appartamento dove il presidente abitava a Novara con la figlia Marianna. Adesso sono state ricavate tre stanze per altrettanti anziani. Attualmente nella camera di Marianna vivono due anziane sole: Pierina Panigatti, 82 anni, per anni insegnante, e Cesarina Sanaldi, ex operaia alla Wild, una fabbrica tessile di Novara. La stanza è divisa a metà da un grande armadio, quello usato dalla moglie del presidente Marianuzza, morta appena ventenne nel 1944.
La Comunità di 
Sant'Egidio è davvero orgogliosa di aver avuto la casa in dono per i poveri. È un modo per onorare la memoria del presidente, che nel corso della sua vita politica ha sempre avuto una particolare attenzione per i meno abbienti.
A Roma per anni alla domenica mattina è andato dalle suore "mammine" nel convento vicino alla sua casa, dove venne aperta una delle prime mense per i poveri della capitale. Ma Oscar Luigi Scalfaro non disse mai nulla. Non esistono sue fotografie mentre serve a tavola o mentre, alla fine del pranzo, lava le stoviglie.
Aggiunge Daniela Sironi: «Quella di lasciare la sua casa per un'opera di carità, e oggi diremmo di misericordia, era un suo pensiero fisso. Siamo molto contenti che l'opera si sia compiuta definitivamente nell'Anno giubilare della misericordia. Sono sicura che il presidente ne sarebbe stato molto soddisfatto. Ma, come sempre, non l'avrebbe detto a nessuno».


[ Alberto Bobbio ]