Diecimila senzatetto allarme dei volontari "Soli ad assisterli"

Gli ultimi
Duemila dormono per strada e altri ottomila vivono in auto o in rifugi improvvisati. Sos per gli anziani soli

Dormono per strada o, quando va bene, in roulotte o in macchina: sono italiani spesso divorziati ma anche famiglie rimaste senza lavoro o anziani con la pensione minima. E sono lasciati soli dalle istituzioni. A Roma la povertà è un dramma nel dramma. Secondo la Croce Rossa, che lancia un vero e proprio grido d'allarme, i senzatetto nella capitale sono più di 2mila mentre sono 8mila le persone, tra cui nuclei familiari, che vivono in macchina o in camper in parcheggi improvvisati lungo le strade, soprattutto in periferia: Ostia, Pietralata, Tiburtino, Centocelle. Anche il numero dei senzatetto è in aumento: trovano rifugio a Termini, piazzale Ostiense, intorno a San Pietro o all'Obelisco dell'Eur, dove si riparano sotto i portici degli edifici costruiti per rappresentare la Roma imperiale e che ora conservano i drammi personali di una città che, secondo i calcoli di Eures e Uil, ha un reddito medio di 28mila euro, 10mila in meno rispetto a Milano, prima in Italia.
A rischio sono i precari del ceto medio, anziani con pensione minima da 500 euro, immigrati. Secondo Giuseppe Roma, presidente della Rete Urbana delle rappresentanze, «a rischio è anche chi non ha un lavoro sicuro e ha perso la casa: è il caso di sfrattati, divorziati e disoccupati». Se non fosse per l'impegno di volontari, Croce Rossa, Caritas e associazioni come la Comunità di
Sant'Egidio, non saprebbero dove andare per dormire, rimediare un pasto o cambiare il loro destino. Manca, in sostanza, un piano strutturato delle amministrazioni locali, Comune in testa: «L'assistenza ai senza dimora è lasciata nelle mani di associazioni e volontari. Non sappiamo ad oggi quale sia il piano del Campidoglio», spiega Debora Diodati presidente della Croce Rossa di Roma. Il centro di via del Frantoio, gestito dalla Cri e dal Comune, offre un letto a 100 tra immigrati stranieri e senza dimora italiani. Ma è un caso isolato. «Mancano strutture permanenti per ospitare i senzatetto - conclude Diodati - ma anche politiche sociali per assistere queste persone che se aiutate riescono a fare un percorso differente e a togliersi dalla strada».
L'allarme, specie in questi giorni in cui le temperature superano i 35 gradi, riguarda soprattutto gli anziani.
«Negli ultimi dieci anni è triplicato il numero degli over65 italiani che si rivolgono a noi», spiega Augusto D'Angelo, tra i responsabili della mensa gestita dalla Comunità di Sant'Egidio in via Dandolo, che ogni sera distribuisce da 600 a 800 pasti: sono oltre 4mila i pasti freddi consegnati da Sant'Egidio durante i giri serali al Tuscolano, Tiburtino, Termini, Ostiense. Pasti, assistenza sanitaria, posti letto: tutto dipende dalle associazioni, laiche e religiose, ma un piano degli enti locali per fare di Roma una vera città dell'accoglienza, non c'è. «Sull'assistenza ai senza dimora si dovrebbe fare di più - conclude Augusto D'Angelo - ma per fortuna, anche grazie ai messaggi di Papa Francesco, vediamo molte più persone disposte ad aiutare».


[ Salvatore Giuffrida ]