Li chiamano i «poveri della porta accanto». Persone insospettabili che, nel giro di pochi mesi, si ritrovano a dover chiedere aiuto per mangiare e dormire. Spesso continuano a condurre la propria vita nel modo più normale possibile, cercando di far passare inosservato il proprio stato di indigenza. A Roma, l'esercito di questi invisibili sta ingrossando rapidamente le sue fila. Nel 2012 si sono triplicati, rispetto all'anno precedente, gli italiani che hanno chiesto di sedersi alla mensa romana della Comunità di Sant'Egidio. Oltre 13 mila accessi registrati nella struttura di via Dandolo per consumare un pasto caldo.Tra i nuovi arrivi, il 30% è di nazionalità italiana.

MALATTIA
«Soltanto un anno fa la proporzione era di 1 italiano su 6, negli ultimi dieci anni era addirittura di 1 a 10 - spiega Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant'Egidio - Sono sempre più numerosi i romani che stanno scivolando nella povertà estrema. Basta un evento complicato (una grave malattia, la perdita del posto di lavoro o una separazione dal coniuge) per trovarsi dall'oggi al domani in mezzo alla strada». I dati Istat parlano chiaro: ammontano a 7.800 le persone senza fissa dimora. Tra queste, 1.500 trovano accoglienza presso parrocchie e associazioni di volontariato e di religiosi; 1.300 nei centri convenzionati con il Comune di Roma. Quest'anno le iscrizioni nei centri di accoglienza della città sono state 3.500. «È una nuova generazione di poveri - commenta Marazziti - C'è chi dorme dagli amici perché cacciato di casa dopo una separazione, chi fa della propria auto un rifugio e chi, non potendo permettersi un appartamento, va ad abitare in roulotte.

Non barboni, ma basta poco per diventarlo. Bisogna intervenire prima che la situazione si cronicizzi. Chiederemo al prossimo Parlamento di approvare il reddito minimo di inserimento sociale». Lo conferma l'Istat: in un anno è raddoppiata (dal 6,7 al 12,3%) la quota di persone che non possono permettersi un pasto con apporto calorico adeguato almeno ogni due giorni. A monte di questa escalation della povertà c'è la crisi economica. Le richieste d'aiuto arrivate al centralino della Comunità di Sant'Egidio, dall'inizio dell'anno a oggi, nella metà dei casi hanno alla base problemi economici e abitativi. Sarebbero almeno 70 mila i romani a rischio sfratto che non riescono a pagare affitto o mutuo. «È tempo di estendere a tutto l'applicazione del Quoziente familiare - fa sapere il sindaco Gianni Alemanno - Solo così si riusciranno a cogliere le situazioni di effettiva difficoltà economica e a far emergere le fasce di povertà nascosta». 

LA GUIDA 
Nel frattempo, la macchina della solidarietà marcia senza sosta. Circa 2mila romani (raggruppati in una trentina di, associazioni di volontariato) assistono i senza fissa dimora che di notte cercano riparo vicino. alle stazioni ferroviarie. Per questa emergenza sociale, la Comunità di Sant'Egidio ha esteso la sua azione alle periferie, fino ai comuni limitrofi di Anzio, Nettuno, Civitavecchia, Santa Marinella e Fiumicino. Strumento prezioso per orientarsi è il vademecum "Dove mangiare, dormire, lavarsi", presentato ieri nella sede storica della Comunità, in piazza di Sant'Egidio a Trastevere. La guida soprannominata "Michelin dei poveri" riporta gli indirizzi di 33 mense, 40 centri per la notte, 16 strutture attrezzate con docce, 24 presidi dove curarsi e 105 punti d'ascolto. Formato tascabile e carta lucida, è pensata per resistere un anno nel bagaglio difficile di chi non ha casa.