Lucia Florio e Carmelo Monastra alla fine del mondo predetta dai Maya non ci credono perché «finchè non muore la solidarietà questo mondo non può finire. Loro sono due ragazzi, due volontari della comunità di S. Egidio che hanno regalato il pane e le rose nella serata in cui la terra doveva morire ai bimbi figli di un dio minore che rivivono nei quartieri di Giostra, Camaro, Valle degli Angeli, e Via Taormina. Una messa ed un pranzo di Natale, venerdì scorso all’istituto Don Bosco che ha coronato il sogno di Lucia e Carmelo.
Un sogno di cui si sono innamorati sin da quando andavano al liceo. Un sogno che realizzano ogni anno. E questi bimbi che erano gli ultimi nella notte della fine del mondo, sono stati bimbi tra i bimbi, hanno giocato, cantato, e mangiato alla pari insieme con i loro coetanei figli di un dio maggiore, È il miracolo del progetto "Scuola della pace". Un progetto che sostiene la scolarizzazione di più di cento venti ragazzini di età compresa tra i sei e i dieci anni e che vivono nei bassifondi di una città che non si accorge di loro perché sono invisibili, perchè sono gli ultimi.«la maggior parte dei miei bambini - spiega Lucia Florio, giovane studentessa di architettura e volontaria della comunità di S. Egidio - vive ancora in baracca. Hanno un contesto familiare devastante, segnato dal fatto che il padre è in galera e la loro mamma si deve arrangiare. Eppure, la speranza di una vita migliore è cosi forte che spinge le mamme a fare sacrifici enormi per i propri figli, incitandoli a studiare affinchè comprendano, nonostante la loro giovanissima età, che la cultura è libertà».
E Lucia Florio in questo progetto ci crede così tanto da arrangiarsi: «Le e lasagne per questa cena di Natale? Le ha cucinate la mia mamma - ci dice -. I regalini? Ho fatto dei sacrifici, ho rinunciato ad un paio di scarpe nuove per un sorriso in più». È la stessa fede. la stessa speranza. lo stesso investimento nella solidarietà di Carmelo Monastra, insegnante di lettere volontario storico della comunità di S. Egidio che d1eè riuscito a costruire un villaggio globale alla "Scuola di Pace" di Camaro dove «i bimbi rom -ci racconta- sono compagnetti di banco dei bimbi messinesi e non esiste nessuna differenza».
Ma Lucia e Carmelo sono instancabili, perché oltre al progetto "Scuola della pace” sono tra i promotori di un’altra iniziativa della comunità S. Egidio. Un'iniziativa che si chiama "Dream" : «Ricicliamo i giocattoli rotti - spiega Carmelo - e li aggiustiamo assieme ai nostri bimbi per poi rivenderli. Il ricavato viene spedito ai nostri fratelli africani, sopratutto a coloro che sono malati di Aids»
Tutti i bambini, riuniti nell'oratorio dell’istituto “Don Bosco", hanno ascoltato in religioso silenzio il passo del Vangelo nel quale si annuncia la nascita di un bimbo speciale. La nascita di Gesù bambino.