Aumentano il disagio sociale e la fragilità economica: problemi che, senza cure efficaci, rischiano di diventare strutturali. A registrare il trend è il secondo Rapporto sulla povertà a Roma e nel Lazio, presentato ieri dalla Comunità di Sant'Egidio. Il dato più eloquente è la maggiore affluenza nei centri dell'associazione: «Se negli ultimi vent'anni il rapporto tra stranieri e italiani era di 9 a 1- è l'analisi della Comunità - dal 2010 è di 8 a 2, di 7 a 3 per i nuovi arrivi».
Alla mensa di via Dandolo, nel 2011, si sono rivolti 5.804 poveri in più, 446 italiani. La quota di cittadini del nostro Paese, dal 2008, è cresciuta del 30%. L'isolamento è tra i fattori che incidono di più: si è passati da 529 mila nuclei monocomponente su 2.009.000 famiglie laziali nel 1994-95 (il 26% del totale, superiore di 5 punti alla media nazionale) a 769 mila unità (32,5%) nel 2009-lo. Una fetta consistente è rappresentata dagli anziani. Nel Lazio, le donne con più di 65 anni sono 659.169, ovvero il 58%, contro 476.853 uomini: la percentuale sale al 72% se si considerano gli ultra novantenni.
E un anziano su tre vive solo (28,4%). Gli «over anta» autosufficienti ricoverati (71%) superano i non autosufficienti (65%). Da una ricerca svolta da Sant'Egidio in sette Rsa risulta che le principali cause di ospedalizzazione sono l'assenza di figli (tra il 4o e il 45% degli intervistati) e la solitudine. Motivo per cui bisognerebbe incentivare modelli come le case famiglia e le comunità alloggio, nei quali il sodalizio in questi anni ha collocato 108 anziani.
Altro strumento efficace, per ridurre il sovraffollamento dei Pronto soccorso, è l'attivazione di una rete sul territorio: vedi il progetto «Viva gli anziani!» all'Esquilino, di supporto nelle situazioni critiche. Il Rapporto si sofferma anche sull'emergenza sfratti: oltre duemila, che colpiscono soprattutto chi ha perso il lavoro (24%) o è in cassa integrazione (21%).
La fotografia presentata da Mario Marazziti trova riscontro nell'analisi di Lorenzo Tagliavanti, vice presidente della Camera di Commercio: «A Roma la crisi sta colpendo duro - sottolinea Tagliavanti - sia per quanto riguarda la spesa pubblica, sia per l'edilizia». Non solo. Calano i consumi, di beni durevoli e di generi alimentari. La difficoltà delle imprese, aggravatasi negli ultimi due anni, si riflette nelle cancellazioni dalla Camera di Commercio, superiori alle iscrizioni.
Forte anche il disagio giovanile: «Trovare un posto di lavoro - ammette Tagliavanti - è diventato un fatto eccezionale ». Con ricadute a cascata: già, perché più si deteriora il tessuto sociale e aumenta l'insicurezza, meno si riesce ad attrarre investimenti. Da qui, l'appello alla classe dirigente: «Bisogna tornare a occuparsi di povertà - incalza Tagliavanti - e affrontare il problema con politiche pubbliche efficaci».
Occupazione
In città una su tre è senza lavoro La solitudine - come evidenzia il Rapporto sulla povertà - è più diffusa tra le donne: fenomeno riconducibile, in parte, alla maggiore aspettativa di vita. E però, la longevità non sempre è sinonimo di qualità: nel 2009-10, le italiane sole corrispondono al 59% del totale. Significativo anche il valore assoluto: oltre 4 milioni, ovvero i116% della popolazione femminile. La mancanza di una rete affettiva e relazionale non è l'unico fattore di disagio. Aumentano le difficoltà anche per le neo mamme, categoria che in tutta Italia risulta tra quelle svantaggiate: molte, dopo il primo figlio, rimangono a casa perché non riescono a trovare un nuovo lavoro o a conciliarlo con gli impegni familiari. I133,7% delle italiane non percepisce alcun reddito, mentre la scelta del part-time è spesso obbligata.
Quartieri
Esquilino, boom di over 75 Esquilino, Torpignattara, Centocelle, Tor Bella Monaca: quartieri accomunati da una profonda trasformazione che ha visto aumentare il numero di anziani over 75 e di immigrati. «Non un problema in sé - dice Marazziti - secondo Eurostat queste sono le categorie con maggiori potenzialità di sviluppo». Dal 2006 al 2011, la popolazione straniera è cresciuta dall'il al 15,1% nella zona Torpignattara-Centocelle, dal 22,2 al 27,4% all'Esquilino (la media cittadina è salita dall'8,9 al 12%). Non solo. A Torpignattara - Centocelle i giovani stranieri sono di più rispetto ai ragazzi italiani: i minorenni sono il 20,1% dei non italiani contro il 14,8 nel resto di Roma. Le diverse comunità si muovono su questa macro area per esigenze diverse (abitative, professionali, formative o di socializzazione): un quartiere nuovo, che non esiste ancora sulle mappe.