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GENOVA come una piccola Lampedusa prega per i morti in mare. A una settimana dallo storico pellegrinaggio di papa Francesco - e nel periodo di maggiore afflusso di immigrati provenienti dal Nordafrica - la Comunità di Sant`Egidio, l`ufficio diocesano Migrantes e la Caritas diocesana hanno organizzato ieri pomeriggio, nella basilica dell`Annunziata, la veglia di preghiera "Morire di speranza" in memoria delle vittime dei viaggi verso l`Europa.
L`anno scorso sono stati 13.245 gli sbarchi in Italia, quasi cinquemila nei primi mesi del 2013. E i morti in mare, dall`88 a oggi, sono state quasi 19 mila. All`incontro, in piazza dell'Annunziata, c`erano le comunità e le associazioni di immigrati a Genova, i rifugiati seguiti in città dal progetto Sprar (il sistema di protezione dei richiedenti asilo), le organizzazioni di volontariato. "La veglia di preghiera è un modo per non dimenticare la sofferenza di chi cerca rifugio e non rassegnarsi alle tragedie - spiegano Sergio Casali e Doriano Saracino di Sant`Egidio - chiediamo ai governi e alla Comunità europea di proteggere i profughi e salvaguardare la vita e la dignità dei migranti, aprendo dei corridoi umanitari".
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