Vorrei, se possibile, rivolgere un ringraziamento importante ai protagonisti di un'estate speciale. In queste settimane, mescolati a tanti altri bambini milanesi e non solo, ci sono una ventina di bambini rom, che si trovano ai campi scout, in vacanza con gli oratori o in colonia al mare o in montagna. Sono bambini che frequentano durante l'anno le scuole milanesi, ma che vivono in baracca, in luoghi dove il disagio è estremo. La loro etnia non suscita simpatia, e anche loro, nonostante siano solo bambini, hanno già dovuto vivere mille volte un'emarginazione non meritata.
Ora, invece, sta succedendo un fatto bellissimo: si trovano in luoghi mai visti né immaginati, insieme a tutti gli altri, senza differenze né etichette a cantare, giocare, fare gite, ridere, sbucciarsi le ginocchia, litigare e fare la pace. Per molti di loro anche un letto e una doccia sono rarità meravigliose. Tornano felici e raccontano le loro esperienze. Ma altrettanto belle sono le e-mail che noi volontari, insieme alla Comunità di Sant'Egidio, stiamo ricevendo dai genitori dei bambini italiani e dagli animatori: ci chiedono di più su «quel ragazzino, cosi affettuoso e simpatico, che mi ha raccontato qualcosa della sua casa...», desiderano sapere, chiedono se possono aiutare, magari dando una mano a scuola il prossimo anno.
A fine estate, Milano conterrà tanti fili invisibili di amicizia e cittadinanza che prima non c'erano. Tutto questo è reso possibile da molte decine di persone che hanno preparato queste vacanze: volontari, educatori, sacerdoti, genitori. Pensando di fare solo una cosa utile per un bambino, hanno fatto una cosa molto più grande per la città. A loro il mio grazie di cuore, spero condiviso da tutti. Chi volesse aiutare i bambini rom può scrivere a santegidio.
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FLAVIANA ROBBIATI, MAESTRA