| 24 Febbraio 2014 |
Pranzo per i poveri offerto dalla Comunità di Sant'Egidio nella chiesa del Sacro Cuore di Maria |
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TRIESTE - Momenti di solidarietà e commozione hanno caratterizzato ieri la mattinata organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio nella chiesa di via Sant`Anastasio, dedicata al sacro Cuore di Maria, e nella vicina sala della parrocchia. Con una santa messa prima e il pranzo offerto ai poveri della città poi si sono voluti ricordare tutti coloro che sono vissuti e morti per la strada. L`elenco di quanti, abbandonati da tutti, non hanno trovato la forza per continuare a lottare, è stato letto nel corso della funzione, celebrata da padre Renato Caprioli, e ogni nome è stato ricordato dall`accensione di una candela, a testimonianza del fatto che «il ricordo della morte di un povero - ha detto padre Renato - che avviene spesso nell`indifferenza di molti, è invece vivo nel cuore della Chiesa».
La messa in ricordo di chi è morto per strada è un rito che la Comunità di Sant`Egidio ha iniziato dopo il 1983, anno della morte di Modesta Valenti, donna senza fissa dimora, di origini friulane, morta senza essere soccorsa dall`ambulanza perchè sporca e con i pidocchi. «La triste vicenda di Modesta - è stato sottolineato - rappresenta lo scandalo di una profonda ingiustizia sociale, che continua a perpetrarsi a danno degli ultimi tra gli ultimi, i senzatetto, ed è allo stesso tempo il nome per il quale ogni anno si celebra, nel cuore dell`inverno, questa messa speciale in molte città d`Italia e d`Europa». Al termine della celebrazione è stato consegnato a tutti i fedeli un fiore, segno di bellezza e rinascita nel Regno di Dio, particolarmente per chi ha patito la bruttezza della sofferenza su questa terra. Completata la liturgia, una sessantina di persone si sono ritrovate nella sala situata al pian terreno dell`edificio situato di fronte all`ingresso della chiesa per consumare, tutti assieme, il pranzo offerto dai volontari della Comunità. Pasta e fagioli, verdure, carne, anche un po` di vino, frutta, per riscaldare il corpo e l`anima e alimentare l`amicizia fra persone molto diverse per etnia, lingua, cultura, tradizione, ma accomunate da un destino che li ha obbligati a stare ai margini della società di oggi. Padre Renato, prima che si iniziasse a mangiare, ha invitato gli ospiti di fede musulmana e ortodossa a intonare una preghiera nel loro rito, per poi procedere alla benedizione con quello cattolico. «E` un momento bellissimo - ha commentato il responsabile della Comunità di Sant`Egidio per il Friuli Venezia Giulia, Paolo Parisini - che premia i nostri sforzi». Tutte le pietanze messe ieri sul tavolo dei poveri sono state acquistate dai volontari della comunità, anch`essa in difficoltà a causa della crisi, perché le donazioni sono in calo. «Speriamo nella generosità di chi può donare cibi e vestiti», hanno detto i volontari.
Ugo Salvini
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