Se in un periodo di crisi come l'attuale, con la disoccupazione a livelli record, è difficile, soprattutto per i giovani, trovare un lavoro stabile, figuriamoci per i giovani che hanno disabilità. Eppure, ariche per loro il lavoro significa dignità di vita. C'è chi questa sfida l'ha vinta. La Trattoria degli Amici è il progetto della Comunità di Sant'Egidio per favorire l'inserimento e l'integrazione dei disabili nel mondo del lavoro. «Vent'anni fa - spiega uno dei promotori, Rinaldo Piazzoni - la Comunità ha pensato che il mondo della ristorazione avrebbe potuto offrire un'opportunità a ragazzi con disabilità mentali. Nacque così la paninoteca "Pane, amore e fantasia", in via della Paglia, a Trastevere.
I ragazzi hanno frequentato corsi di formazione e preparavano panini e piatti freddi. Con gli anni la cosa è cresciuta e nel 2001 è stata aperta la Trattoria a piazza S. Egidio ». Un locale con 88 posti al coperto e una trentina all'aperto che impiega 16 ragazzi, alcuni in cucina, altri in sala, con turni sette giorni su sette e l'aiuto di alcuni volontari. E proseguono i corsi di formazione, che «sfornano» commis di sala e di cucina: «A metà marzo ne è iniziato uno con 47 giovani - spiega Piazzoni - Negli anni alcuni ragazzi sono andati a lavorare in realtà come Eataly e McDonald's, altri nelle mense scolastiche, uno fa il pasticciere. È una battaglia a cui teniamo molto quella dell'inclusione dei disabili nel mondo del lavoro, perché spesso vengono assunti per adempiere a obblighi di legge ma poi vengono messi da parte, senza mansioni reali. Invece possono essere una chanche anziché un peso.
Il clima alla Trattoria degli Amici - continua Piazzoni - è molto diverso, non c'è competizione, i ragazzi sono attenti, gli piace lavorare, si divertono, si ricordano dei clienti e dei loro gusti». Una realtà talmente ben sviluppata che da tre anni è protagonista di un'altra iniziativa, il «Wine for Life»: «La Comunità dal 2003 porta avanti un progetto di cura di malati di Aids in 10 Paesi dell'Africa sub - sahariana, che coinvolge 230.000 persone - spiega Piazzoni - e grazie al quale sono nati da madri malate circa 20.000 bambini sani. Il costo di cure e diagnosi per ogni malato è di circa 500-600 euro l'anno. Per reperire fondi per questo progetto, una delle iniziative è, grazie alla generosità di Vinitaly e Verona Fiere, il "Wine for life". I produttori di vino applicano un bollino sulle loro bottiglie e in cambio ci danno un contributo. Il Vinitaly - continua Piazzoni - ci ospita e da tre armi ci mette a disposizione gratis uno stand.
Otto ragazzi della Trattoria degli Amici lavorano per offrire un menti di ricette romane che ha riscosso negli anni passati un successo clamoroso. In quattro giorni (quest'anno la rassegna è in programma dal 6 al 9 aprile, ndr) si preparano circa mille coperti, ci sono dei volontari che prendono giorni di ferie per aiutarci e quest'anno prepareremo anche "street food", come supplì o filetti di baccalà fritti, per un pasto veloce». A dimostrazione che la disabilità davvero essere un'opportunità.