| 6 Ottobre 2014 |
Lavoro. L'iniziativa di Francesco Divella, Birra Peroni e Comunità Sant'Egidio |
Riabilitazione, due nuovi assunti nel ristorante delle "Testecalde" |
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Si allarga la famiglia delle «Testecalde», il progetto pilota messo in campo dalla cooperativa sociale Dis-Abilità e lavoro e sostenuto da Comunità Sant'Egidio, Birra Peroni e Francesco Divella, per l'inserimento al lavoro di giovani diversamente abili.
La spaghetteria-pizzeria - inaugurata il 23 luglio scorso a Rutigliano - aggiunge in poche settimane, non posti a tavola ma posti di lavoro. Ai dieci ragazzi già inseriti e formati negli stabilimenti produttivi della Peroni e della Divella, seguiti con passione e competenza nei Centri diurni socio-educativi e riabilitativi «Nella Maione Divella», si affiancano altri due giovani che scommettono sulla propria autonomia provando a superare, insieme agli altri compagni di viaggio e con l'aiuto dei professionisti che li guidano, non tanto le naturali difficoltà legate alla propria condizione fisica e mentale, quanto le paure, i pregiudizi e la diffidenza di una società non sempre generosa e inclusiva.
Questo tipo di ristorante dalla forte valenza sociale - la prima iniziativa del genere in Puglia - trova il suo gemello nella Trattoria degli Amici di Roma, un esperimento riuscitissimo, messo su già da tempo sempre con la Comunità Sant'Egidio e Birra Peroni, e che ha aiutato concretamente tanti giovani con diversi tipi di handicap, dalle difficoltà motorie alla sindrome di down, dalle malattie mentali ai disagi sociali e psicologici, a procedere più sicuri sulla strada della emancipazione e dell'autostima.
«Questi ragazzi hanno il diritto ad una vita piena e soddisfacente», afferma Francesco Divella che all'apertura di luglio aveva sottolineato l'obiettivo di allargare la platea dei giovani coinvolti. «Il lavoro - aggiunge - è uno strumento formidabile per realizzare questo progetto e le imprese possono fare molto in questa direzione». Insomma «dalla riabilitazione alla occupazione» è la parola chiave di questa iniziativa che va oltre la solidarietà.
E loro, le «Testecalde»? Luca Schiavone, direttore della cooperativa sociale Ruah e presidente della cooperativa che gestisce il «Testecalde» ed insieme agli altri partner ha costruito il progetto, dice che è già nata addirittura una stella nel ristorante di Rutigliano. Anzi due. «Se la contendono l'aiuto chef, Daniele Rutigliano e uno dei camerieri, Giuseppe Nacci. Un ragazzo con una storia molto difficile alle spalle e il sogno di fare il cameriere, che viene da un altro centro di assistenza, nel segno che nessuno è straniero, nessuno è escluso, perché ciò che conta è offrire una opportunità concreta prima di formazione delle competenze, poi di lavoro, a quanti più ragazzi possibile. E noi ci auguriamo che questa diventi una prassi, non una eccezione e che la nostra esperienza si moltiplichi in tutta la regione».
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