«L'ergastolo è una pena di morte nascosta». E quindi, come per la pena di morte, la Chiesa non ha dubbi: va abolito. Papa Francesco, parlando a una delegazione dell'Associazione internazionale di diritto penale, ieri ricordava che in Vaticano da qualche tempo l'ergastolo non c'è più. I cristiani e tutti gli uomini di buona volontà sono chiamati «a lottare non solo per l'abolizione della pena di morte, legale o illegale che sia, e in tutte le sue forme, ma anche al fine di migliorare le condizioni carcerarie nel rispetto della dignità umana delle persone private della libertà. E questo, io lo collego con l'ergastolo».
L'ergastolo, insomma, per Papa 'Francesco, è una pena che non rispetta la dignità umana, così come la tortura, le «extraordinary renditions», le Guantanamo dél mondo, e poi l'abuso di carcerazione preventiva. Né si salva la corruzione, «un male più grande del peccato», che ha suscitato l'entusiasmo di Raffaele Cantone, il commissario Anticorruzione.
Una posizione forte, quella di Papa Francesco sull'ergastolo, che sfida le convenzioni e la pubblica opinione. In Italia, ad esempio, la battaglia contro l'ergastolo è sempre stata minoritaria. In questa legislatura ci sono appena 3 ddl per l'abrogazione: uno di Roberto Speranza e Danilo Leva, Pd; uno di Roberto Giachetti e Sandro Gozi, Pd anche loro; uno di una pattuglia di cattolici capeggiati da Mario Marazziti. Non per caso, ieri, questi erano gli unici a congratularsi. Roberto Speranza: «Belle le sue parole». Danilo Leva: «La politica sia più coraggiosa nell'intestarsi questa battaglia di civiltà giuridica». Roberto Giachetti: «Anni fa raccoglievo le firme per il referendum abrogativo dei radicali, figurarsi se non sono d'accordo».
Cautissimo invece il commento del ministro Andrea Orlando: «Le parole di Papa Francesco sul senso e la finalità della pena devono far riflettere la politica e l'azione delle Istituzioni».
Sono emozionati quelli che questa battaglia la conducevano da anni in splendida solitudine. Patrizio Gonnella, dell'associazione Antigone: «La Chiesa guidata da Bergoglio mostra di avere una lettura profonda della società». La Comunità di Sant'Egidio. E l'Unione delle camere penali: «Non c'è più tempo da perdere. L'ergastolo deve essere abolito, le carceri devono garantire il rispetto della dignità dell'uomo, il regime carcerario del 41 bis deve essere radicalmente riformato, la custodia cautelare deve essere l'extrema ratio».
I dati dicono che in Italia gli ergastolani sono circa 1600, di questi 1290 sono condannati per reati di mafia e quindi esclusi da qualsiasi beneficio. Scontano l'ergastolo ostativo, che è tombale. Trecento quelli che scontano l'ergastolo ordinario e possono beneficiare di semilibertà al trentesimo anno di pena.
Francesco Grignetti
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