Corriere Mercantile | 27 Dicembre 2014 |
Sorprese? È successo alla mensa di Pra': due somali arrivati insieme in Italia non si erano più rivisti. Storie: il clochard consola un'operatrice |
Se il volontario e l'ospite si rincontrano dopo 50 anni |
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Si sono rincontrati dopo cinquant'anni. Ai tavoli del pranzo di Natale organizzato da Sant'Egidio nella chiesa di Prà è avvenuto un incontro da "Carramba che sorpresa". Due etiopi, un povero e una volontaria, entrambi non più giovanissimi, casualmente seduti uno al fianco dell'altro, hanno scoperto che erano arrivati in Italia insieme negli armi '60. Prima di Natale non si erano più rivisti. Quando si sono riconosciuti si sono abbracciati a lungo e sul loro viso sono scese delle lacrime. Qualcuno poi li ha visti andare via insieme.
È una delle tante storie regalate, come strenne, dai pranzi organizzati dai volontari della Comunità di Sant'Egidio. A svelare dell'incontro è Sergio Casali, una delle anime dell'associazione. Un'altra storia è quella della volontaria che si è ritrovata ad essere consolata dagli ospiti.
Colta da una crisi di solitudine, perchè appena lasciata dal compagno, la donna è stata accerchiata e coccolata da tutti gli altri volontari e dagli ospiti, poveri, spesso gente che vive per strada, forse per questo in grado più di ogni altro di percepire disagi e dolori di chi gli sta di fronte.
Fra i segreti dei pranzi di Natale anche il nome di un importante imprenditore genovese che ha sostenuto più di ogni altro le spese per offrire un pasto ai poveri: l'uomo ha chiesto la massima riservatezza sulla sua identità. Una scelta lodevole. A partecipare alle spese anche molte industrie alimentari, tanti privati, che hanno donato soldi o cibo anche attraverso donazioni alla "casetta" allestita da Sant'Egidio in piazza De Ferrari.
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